José Mourinho tradito dal presidente. L’allenatore portoghese stenta ancora a crederci. L’ombra di Luciano Spalletti sbuca alle sue spalle.
La Serie A è ferma, com’è chiaro, per lasciare spazio ai Mondiali In Qatar, giunti già alla seconda giornata della fase a gironi. Una fase a gironi che ha regalato, fin qui, non poche emozioni tra cui le clamorose sconfitte di Argentina e Germania rispettivamente contro Arabia Saudita e Giappone.
Due nazionali, quella sudamericana e quella teutonica, chiamate ora a vincere contro Messico e Spagna per non rischiare di abbandonare anzitempo la manifestazione che, almeno alla vigilia, le vedeva tra le squadre favorite al successo finale.
La strada è sicuramente tortuosa e sbagliare non si può più, visto il valore di primissimo livello degli uomini a disposizione di Scaloni e Flick. Un passo falso, per quanto doloroso, si può anche accettare, due purtroppo no.
A Russia 2018 le due compagini non hanno brillato, pertanto quella attuale in Qatar dev’essere l’edizione del riscatto e magari della riconquista della coppa che in Germania manca dal 2014 e in Argentina addirittura dal 1986.
Come detto, i principali campionati del mondo sono fermi per via del Mondiale. Campionati, tra i quali la Serie A che, a differenza di Premier League e Ligue 1, non tornerà in campo prima del 2023.
La ripresa del campionato italiano è infatti fissata al 4 gennaio, quando andrà in scena la sedicesima giornata. Una sedicesima giornata che, oltre al big match Inter-Napoli, proporrà anche la sfida dell’Olimpico, in programma alle 16.30, tra la Roma di José Mourinho e il Bologna di Thiago Motta.
Un incontro, quello tra giallorossi e rossoblu, che mette di difronte due squadre con due stati d’animo completamente diversi. I capitolini hanno racimolato appena due punti nelle ultime tre partite disputate prima della sosta.
I felsinei, invece, dopo aver incassato sei gol dall’Inter, hanno rialzato subito la china annientando, col punteggio di 3-0, il malcapitato Sassuolo di Alessio Dionisi. Un trionfo fondamentale per gli emiliani che ora navigano tranquillamente a centro classifica, a quota 19 punti, con ben 12 lunghezze di vantaggio sulla zona retrocessione e otto di ritardo sul sesto posto che la Roma al momento condivide con l’Atalanta di Gian Piero Gasperini.
Intervenuto qualche giorno fa ai microfoni di Radio Kiss Kiss, l’ex presidente dell’Inter, Massimo Moratti, ha parlato di Mourinho, allenatore che nella stagione 2009-2010 condusse i nerazzurri a uno storico Triplete.
Elogiando il lavoro dell’allenatore, l’ex numero uno della Benamata ha detto la sua, probabilmente anche alla luce di quanto sta accadendo in Serie A attualmente, su quale tecnico, tra il portoghese e Luciano Spalletti, sceglierebbe per guidare la sua Inter se fosse ancora al comando:
“Se fossi ancora ancora il presidente dell’Inter chi sceglierei tra José Mourinho e Luciano Spalletti? Oggi direi Spalletti”.
Una risposta, questa, che l’imprenditore 77enne, ha poi ovviamente spiegato per evitare fraintendimenti:
“Per stima e conoscenza, per me José rimarrebbe sempre la sicurezza. Sotto un aspetto di novità, però, prenderei Spalletti per il quale nutro una grande ammirazione e che sicuramente riuscirebbe a fare bene. Ecco, se fossi ancora il presidente dell’Inter, sceglierei sempre Spalletti”.
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