Non solo l’inchiesta Prima. La Juventus finisce nell’occhio del ciclone per una nuova vicenda assai particolare. È già tutto deciso.
Messe in archivio tutte le partite della terza e ultima giornata della fase a gironi, Qatar 2022 si prepara a entrare nel vivo con gli ottavi di finale che scatteranno oggi con le prime due gare in programma che vedranno affrontarsi Olanda e Stati Uniti (16.00) e Argentina e Australia (20.00).
Due partite, queste, che daranno il via alla fase a eliminazione diretta di un Mondiale che, disputato eccezionalmente in autunno, ha stoppato temporaneamente i principali campionati del pianeta.
Campionati, tra i quali, ovviamente, la Serie A che, in attesa di tornare in campo il prossimo 4 gennaio con gli incontri della sedicesima giornata, sta facendo i conti con le vicende ormai note riguardanti la Juventus dell’ex presidente Andrea Agnelli, invischiato insieme ad altri indagati nell’inchiesta Prisma della Procura di Torino riguardante le irregolarità di bilancio per le plusvalenze e la famosa manovra stipendi.
Vicende che, come accaduto esattamente 16 anni fa duranti i Mondiali in Germania, stanno scuotendo il calcio italiano mentre in Qatar è in scena la Coppa del Mondo. La protagonista in negativo è sempre la Juventus che ora aspetta ansiosamente cosa verrà deciso da chi di dovere.
Le dimissioni in blocco dell’intero Cda della Juventus hanno sollevato un polverone che impiegherà ancora molto tempo per posarsi. Un polverone al quale, la Exor, la holding olandese di proprietà della famiglia Agnelli che controlla, tra le altre, anche la Vecchia Signora, ha provato subito ad aggirare nominando rispettivamente Maurizio Scanavino e Gianluca Ferrero come nuovi direttore generale e presidente del club.
Mosse concretizzatesi immediatamente in attesa di comprendere a quali scenari andrà incontro la società piemontese dal punto di vista sportivo. I rischi sono ovviamente tanti e vanno dalla penalizzazione di uno o più punti da scontare nel campionato in corso o in quello successivo, fino alla retrocessione in Serie B e addirittura alla radiazione dalla Figc.
Scenari apocalittici che per ora restano sullo sfondo, ma che certo tengono in forte apprensione tutto l’ambiente Juve con la holding Exor dell’amministratore delegato, John Elkann che, stando a quanto rimbalzato dall’Inghilterra nelle ultime ore, starebbe pensando seriamente di mettere in vendita la società.
Come detto, la holding Exor, di proprietà della famiglia Agnelli, che controlla la Juventus, potrebbe presto mettere in vendita il club bianconero. Una decisione particolarmente ridondante, questa, che starebbe venendo sempre più alla luce non solo a causa delle ormai note vicende societarie, ma anche per via della cattiva gestione finanziaria che ha portato a due ricapitalizzazioni di 700 milioni di euro nel giro di poco tempo.
Nel 2019, vale a dire durante la prima stagione a Torino di Cristiano Ronaldo, la Vecchia Signora aveva toccato il valore di un miliardo e 700 milioni di euro. Un valore sceso poi successivamente, in maniera assai drastica, a causa della pandemia di Covid-19 e dell’aumento vertiginoso dei costi fissi che hanno portato a una capitalizzazione attuale in borsa di appena 680 milioni di euro.
Tutti motivi, questi, che, come anticipato, starebbero conducendo la Exor, salvo ripensamenti, a vendere la Juventus la quale, qualora venisse appunto ceduta, si separerebbe, dopo più di un secolo, dalla famiglia Agnelli.
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