Un nuovo messaggio per Sinisa Mihajlovic, c’è chi non lo ha dimenticato e le parole spese per il serbo hanno commosso tutti.
A 16 anni veniva considerato come uno dei talenti calcistici più luminosi della sua generazione. C’è chi addirittura si riferiva a lui come un ‘predestinato’. Giocava nella Sangiustese e in prima squadra condivideva lo spogliatoio con Walid Cheddira, oggi impegnato in Qatar, con il Marocco ai Mondiali.
Omar Khailoti ha analizzato il momento che sta attraversando la sua nazionale ai Mondiali. “Una vittoria che ha un grande significato, non solo per il nostro Paese ma per tutta la comunità africana e araba“. Così ci aveva raccontato il difensore classe 2001 dopo la vittoria contro la Spagna.
Khailoti e il rapporto speciale con Sinisa Mihajlovic
Oggi Khailoti gioca con il Novara, in difesa. La sua carriera però è stata caratterizzata anche da incontri importantissimi, come quello con Sinisa Mihajlovic. “Il rapporto con lui era più di campo. Aiuta molto, ti dà consigli. In allenamento se fai bene ti fa i complimenti, ma se vede che cammini o che non ti impegni te lo fa capire“.
Il suo esordio in Serie A è arrivato proprio con il tecnico serbo in panchina, a Bologna. “Devo ringraziarlo a vita. Purtroppo o per fortuna lo stadio era vuoto per il Covid ed è stato un esordio un po’ diverso. Ma è stata comunque un’emozione grandissima, la serata più bella della mia vita“.
L’incontro con Sinisa arriva dopo la prima battaglia vinta, con malattia. C’è anche questo ricordo tra le sue parole quando gli chiedono dell’ex Lazio e Inter. “Mi hanno detto che è stata dura, sia per lui che per la squadra. Però lo vedevo sempre che si allenava con noi, ci teneva a stare vicino alla squadra“.
La scelta della nazionale e il rapporto con Cheddira
“Cheddira? Era un ragazzo squisito, bravissimo. Mi ha sempre dato consigli. È marocchino come me quindi parlavamo spesso. È stata una bella scoperta vedere la sua crescita in questi anni. Sono felice per lui perché se lo merita“. Insieme giocavano nella Sangiustese. Ora l’attaccante è il capocannoniere della Serie B, uomo mercato cercato dalle big (Napoli e Lazio su tutte). Oltre ad aver conquistato la semifinale mondiale con il suo Marocco.
Fatta anche la scelta sulla nazionale, nonostante la possibilità di giocare in Azzurro. “La chiamata dell’Italia la vedo dura. Il Marocco mi ha sempre chiamato, le mie radici sono lì, la mia famiglia è di lì, quindi sceglierei il Marocco“. E la selezione Under 23 della nazionale nordafricana si è già accorta di lui, convoncandolo.