Nuova sconfitta per la Roma, in Portogallo, inizia malissimo la torunée dei giallorossi e Mourinho è nel mirino della critiche.
Cade la Roma, in Portogallo. E questa volta il tonfo ha fatto davvero tanto rumore. Ruben Alcaraz, Theo Bongonda e Alvaro Negredo piegano i giallorossi, ma non sono tanto i tre goal incassati o la prova offerta dalla squadra di José Mourinho che stanno facendo discutere. Quanto, più che altro, una sconfitta arrivata contro la penultima de LaLiga spagnola.
In campionato, infatti, ha raccolto fin qui, fino alla stop per Mondiale, soltanto 11 punti in 14 turni di campionato. Un avversario, quindi, che sulla carta poteva essere battuto. Eppure la realtà dei fatti è ben diversa. E ora è il progetto dello Special One ad essere finito sotto la lente d’ingrandimento e al centro delle critiche.
Inizia malissimo quindi, la tournée giallorossa in Portogallo. Troppa differenza nelle gambe, nella testa e nei meccanismi di gioco. Mourinho dovrà lavorarci su in questi giorni, per presentare una Roma presentabile contro il Bologna. Anche perché questa pausa aveva l’obiettivo, e l’auspicio, di riuscire a risolvere quelli che erano stati tutti i limiti della Roma in questa stagione. Dalla ‘Dybala-dipendenza’, al problema sotto porta di Tammy Abraham. Fino ad arrivare alla soluzione del ‘problema Karsdorp.
Tutte questioni che invece si sono ripresentate in terra lusitana. La Roma è apparsa lenta in costruzione e nella testa, macchinosa nelle dinamiche di gioco e poco propensa a fare gioco. Mourinho è partito con un 3-4-2-1 che in fase difensiva diventava 4-3-2-1. Almeno fino a che Vina non si è fatto cacciare via. Una squadra ancora nervosa, troppo nervosa. Inevitabile che adesso al centro delle critiche ci sia anche l’allenatore portoghese.
Scelto per risollevare le sorti della squadra giallorossa dopo gli anni con Paulo Fonseca in panchina. Lo Special One ha vinto la Conference League l’anno scorso. La vittoria di un trofeo in casa Roma mancava da 13 anni. Sembrava essere il preludio per qualcosa di ancora più importante, ma le attese finora non sono state rispettate. E inoltre lo voci sul futuro di Mou si fanno sempre inquietanti.
Il Portogallo ci pensa, finita l’avventura Mondiale in Qatar per Cristiano Ronaldo e compagni, Fernando Santos ha rassegnato le sue dimissioni. Si cerca un nuovo commissario tecnico e l’allenatore di Setúbal è il preferito per questo ruolo. Di mezzo ovviamente c’è la società della famiglia Friedkin e il ricco contratto che José Mourinho ha firmato un paio di anni fa. E per un altro anno e mezzo è legato alla squadra capitolina.
L’ipotesi più forte in questo caso, se Mou accetterà la corte della Federcalcio lusitana, è quello di un doppio ruolo. Allenatore e ct. Qualcosa che a Roma non viene visto di buon occhio. Anche perché le prove dei giallorossi in campo sono state tutt’altro che esaltanti. E l’ultima sconfitta con il Cadice in amichevole non fa che peggiorare la situazione. Futuro in bilico per lo Special One? Il trend è negativo e va subito ripresa la ‘strada giusta’. Ma il nervosismo de giallorossi non fa ben sperare.
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