Morte Sconcerti, quell’indimenticabile lite in diretta tv | Che scintille con un campionissimo

La storica firma ci ha lasciato a 74 anni a causa di una lunga malattia. Il giornalista toscano amava esser diretto. Cosa che accadde anche in una furiosa discussione con un mito della Viola.

Mario Sconcerti, figlio di Adriano, procuratore nel mondo della boxe, iniziò a scrivere subito. Primi articoli nella redazione fiorentina del Corriere dello Sport, prima di esserne assunto nel 1972 per la redazione di Milano.

Sconcerti ha avuto una doppia discussione con Antognoni: non ci furono chiarimenti.
Da sinistra. Aurelio De Laurentiis e Mario Sconcerti (Ansa)

Vicedirettore della Gazzetta di Candido Cannavò, ha scritto anche per Repubblica e Secolo XIX, direttore del Corriere dello Sport l’ultima volta tra il 1995 e il 2000. Negli ultimi anni è stato commentatore per Sky, Mediaset e Rai.

Quando Sconcerti disse ad Antognoni: “Tu cosa hai dato alla Fiorentina?”

Tra le tante vite del giornalista scomparso anche quella del dirigente. Alla fine del 2000, ricopre il ruolo di ad della Fiorentina, chiamato da Vittorio Cecchi Gori. In questa veste, il 27 febbraio 2001, negli studi tv di Canale 10,avvenne un durissimo confronto con Giancarlo Antognoni, ex capitano gigliato e all’epoca dei fatti direttore generale.
Lo scontro avvenne perché Fatih Terim era stato esonerato il sabato precedente.
Sconcerti va dritto al punto. «Terim sarebbe stato esonerato, la situazione non era più sopportabile. Inoltre la situazione economica della Fiorentina non è granché, i soldi risparmiati con Terim ci faranno comodo».

Terim venne esonerato dalla Fiorentina, da qui la scintilla per lo scontro Sconcerti-Antognoni.
Fatih Terim (Ansa)

Sconcerti a quel punto rivela: “Mancini sarà il futuro allenatore della Fiorentina». Ecco la bordata al Campione di Spagna ’82: «Mi sento tradito da Antognoni». E ancora: «Mi sento preso in giro, avrei voglia di menare le mani».
Antognoni non ci sta e chiama in diretta. «Quando uno dice le bugie devo intervenire. Le dimissioni le ho date sabato». Replica Sconcerti: «Eccole qui le tue dimissioni, non c’ è nemmeno la data. Tu mi dovevi avvertire che oggi ti dimettevi. Hai tentato un golpe ma non ti è riuscito». «Io sono una persona perbene, tu sei un burattino. Non stai dicendo la verità», ribatte l’ex numero 10.

La moglie di Antognoni a Sconcerti. “L’invito a cena? All’arsenico…”

Sconcerti è un fiume in piena, scrive repubblica.it. «Vuoi che ti dica cosa diceva di te Terim? Io ti voglio bene. L’ ultima volta che ho visto tua moglie le ho detto quando mi invitava a cena, e lei mi ha risposto che lo avrebbe fatto appena tornava la cuoca». Poi nella telecamera: «Conosco Antognoni, questo non è lui, è manovrato».

Di nuovo Antognoni: «Guarda che ho sempre deciso di testa mia». Di sottofondo la moglie di Antognoni afferma: «Diglielo, diglielo».
Sconcerti non ci sta. «Tu non puoi sputare nel piatto dove hai mangiato per dieci anni. Tu hai dato molto alla Fiorentina, ma anche la Fiorentina ha dato molto a te. Tu cosa hai dato alla Fiorentina?». Antognoni: «Non so cosa hai dato tu alla Fiorentina. Niente. Io invece ho dato tutto». Riecco Sconcerti: «Ho sentito Rita che urlava, se è tornata la cuoca sono disponibile per la cena». «All’ arsenico», la replica lontana della consorte.

Una pace mai fatta: il litigio nel 2021

Antognoni non ha mai chiarito il suo litigio con Sconcerti.
Giancarlo Antognoni (Ansa)

Tra i due non ci fu mai un chiarimento, anzi. Il 25 giugno 2021 a Radio Bruno, Sconcerti mira ancora all’ex numero 10, in quel caso club manager della società di Commisso.
“Antognoni parli, ci spieghi il suo sdegno. Perché si fa trattare così? Perché a 67 anni non dice cosa succede? Lasciate che si difenda da solo, senza media o terze persone.

Non chiediamo agli altri di dire cosa deve fare se vogliamo che continui ad avere un ruolo nella Fiorentina. Sia libero, ha una trattativa privata con la società. Se i fiorentini pensano che debba essere pagato dal club solo perché è una bandiera, che paghino loro una tassa”.

Antognoni a Sconcerti: “Io lavoro, tu ti sciacqui le pa…”

Il 26 giugno Antognoni risponde. “Non ne vale la pena ma gli rispondo. Voglio far capire al “fenomeno” che negli ultimi 5 anni e mezzo ho fatto il club manager, presente ogni giorno tra allenamenti, partite e ritiri. Rappresentavo la società.

Commisso mi ha confermato il contratto dandomi in più la mansione di technical manager. Non sono solo una bandiera, lavoro. Non sto fermo. Mentre lui si sciacquava le pa…, sempre che le abbia ancora, io ero presente per la Fiorentina. Che lo intestino a lui lo stadio, io sono ancora attivo.
Di solito si intitolano ai morti, lui ci è più vicino di me. Brutta bestia l’invidia, viene a fare la morale sui soldi a me e durante il fallimento ha pure chiesto gli stipendi. Ho avuto uno scontro già vent’anni fa, quando mi dimisi”.

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