E’ arrivata la decisione del Viminale dopo gli scontri in A1 avvenuti tra i tifosi di Roma e Napoli. Ecco qual è la sanzione scelta.
E’ passata ormai una settimana dagli scontri tra i tifosi di Roma e Napoli e la vicenda continua a far discutere considerando che le indagini sono in corso per identificare i responsabili di questi scontri.
Ma nelle ultime ore è arrivata anche la decisione del Viminale nei confronti di Roma e Napoli: una vera e propria stangata per gli scontri in A1. Si tratta di una tegola considerando che il campionato è assolutamente in corso e quindi la presenza dei tifosi sugli spalti è un aiuto molto importante per tutti. E questo è un ostacolo in più nel raggiungere i rispettivi obiettivi.
Nei giorni scorsi le indiscrezioni erano state sicuramente diverse, ma il ministro Piantedosi non si è mai sbilanciato e si è preso il tempo giusto per valutare e riflettere in vista di una scelta che, come detto in precedenza, rischia di condizionare in parte il campionato considerando anche la necessità di avere un apporto importante dagli spalti.
Secondo quanto riferito da La Gazzetta dello Sport, il Viminale ha deciso di vietare per due mesi le trasferte ai tifosi di Roma e Napoli per gli scontri in A1. Una scelta sicuramente dura, ma meno penalizzante rispetto a quanto si diceva in passato con il fine stagione. Da metà marzo entrambe le squadre potranno contare sul supporto della propria gente anche se l’attenzione sarà alta e quindi dovranno restare calmi e non essere protagonisti di altri episodi simili altrimenti lo stop fine al termine del campionato è cosa certa.
Per la Roma e il Napoli si tratta di una doppia tegola. Non possiamo non dire che in questa stagione i tifosi sono sempre state vicine ad entrambe le squadre e si tratta di una assenza importante soprattutto in ottica futura.
La decisione del Viminale sui tifosi di Roma e Napoli dopo gli scontri in A1 è arrivato ad una settimana da questo episodio e mentre sono in corso le indagini. Come detto in precedenza, gli inquirenti da tempo stanno cercando di identificare i responsabili e quindi provare a chiudere il cerchio sulle persone che hanno presto parte a disordini.
Per il loro, stando alle ultime indiscrezioni, il Daspo è sicuro. Poi resta da capire se sarà a vita oppure no e su questo deciderà il ministro Piantedosi nelle prossime ore. Ma una cosa è certa: il Viminale ha deciso per il pugno duro per non rischiare altri episodi simili.
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