L’inchiesta sulla Juve porta ora ad analizzare quanto fatto dai pm, i bianconeri attendono ancora una netta soluzione a quanto sta avvenendo. Le vicende extra campo hanno monopolizzato l’attenzione negli ultimi mesi e c’è ora un clamoroso colpo di scena che fa parlare tutti i tifosi. Diventa così necessario cercare di capire a fondo cosa sta succedendo in una vicenda che non mancherà di fare discutere, la società bianconera valuta tutto con attenzione.
È tutt’altro che risolta la faccenda bianconera che riguarda gli stipendi. Quanto fatto negli anni precedenti è ancora al vaglio, i bianconeri sanno di poter rischiare grosso in campionato. Un’eventuale nuova penalizzazione, si ipotizzano addirittura 20 punti, metterebbe ancora di più nei guai la squadra di Allegri che si ritroverebbe in zona retrocessione.
C’è però una chiave di svolta e anche inattesa. Le parole di un Pm sulla Juve dà un’altra visuale alle indagini, sono di certo osservazioni che stanno facendo scalpore. Così, potrebbe diventare un vero e proprio caso quello che sta scoppiando in queste ultime ore.
Lo rileva Repubblica, andando ad analizzare quanto successo qualche anno fa. Di certo, una situazione davvero imbarazzante per il protagonista, considerando come non ci sia oblio per i video di qualche anno fa, soprattutto se emersi in un convegno pubblico.
Ciro Santoriello, Pm sull’inchiesta Prisma, ha ammesso di odiare la Juve. Lo ha fatto nel 2019 e il filmato circola in rete: «Sono tifosissimo del Napoli, e odio la Juve. Come tifoso è importante il Napoli e come pm ovviamente sono anti juventino, cioè contro i ladrocini in campo». Parole pesanti, che porteranno la società bianconera a una nuova contro mossa nell’ambito dell’inchiesta sui bilanci della società nel triennio dal 2018 al 2020.
Sorprendono ancora di più come queste parole siano risalenti a un convegno che aveva come tema il modello organizzativo delle società calcistiche, valutando la prevenzione degli illeciti tra giustizia penale e sportiva.
Leggerezza davvero imperdonabile, un Pm che ammette di odiare la Juve porta l’inchiesta a nuove valutazioni. Perché al di là di un tono scherzoso avuto all’interno di un dibattito, sono certamente da considerare queste parole se collocate in questo contesto. Ammettere di tifare Napoli può non essere un problema, ma odiare la Juventus o considerarla con i soliti luoghi comuni può essere detto da chi magari compie un altro lavoro. Non certo da chi si occupa del suo destino sportivo, a tenere con il fiato sospeso milioni di italiani.
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