Non smette di far discutere la penalizzazione inflitta alla Juventus: Oggi si apre un altro fronte: perché non indagano anche Lazio e Roma?
Come noto, la pronuncia che ha tagliato la classifica della Juventus è arrivata lo scorso 20 gennaio, con le motivazioni della Corte Federale d’Appello giunte dieci giorni dopo. Alla base della condanna, tutto quanto è emerso dalle carte dell”ordinanza della Procura di Torino. Gli inquirenti, nell’indagine denominata Prisma, hanno prodotto prove, su tutte le intercettazioni dei massimi dirigenti della Juventus.
Al centro della pronuncia che ha tagliato la classifica della Juventus, le cosiddette plusvalenze fittizie. Quello pronunciato il 20 gennaio è un verdetto particolare. Il primo procedimento sulle plusvalenze della Juventus infatti, lo scorso maggio si era concluso con il proscioglimento complessivo dei soggetti deferiti e dei club. Quindi, la revisione chiesta dalla Procura Federale, guidata da Giuseppe Chinè, ha portato al processo bis sulle plusvalenze e alla successiva penalizzazione della Juventus.
Penalizzazione: cresce la spinta pro-Juve in attesa del Collegio di Garanzia
Come noto, la Juventus ha fatto istanza al Collegio di Garanzia avverso la penalizzazione di 15 punti. La Corte operante presso il Coni, può percorrere tre strade. Respingere il ricorso, mantenendo intatta la pena. All’opposto, può integralmente annullare la sentenza, senza rinvio alla Corte Federale d’Appello. Infine, può accogliere parzialmente il ricorso, rinviandolo nuovamente all’organo di secondo grado, chiedendo di “motivare meglio la sentenza”, formula adottata per abbassare il quorum della penalizzazione.
In attesa della pronuncia del Collegio di Garanzia, molte voci spingono affinché la penalizzazione alla Juventus venga ridotta. Convinzioni sia di presunti addetti ai lavori, giornalisti, professori e giudici di ogni tipo, sia da parte di organi istiuzionali. Non ultimo, tre giorni fa l’ad della Lega di serie A, Luigi Di Siervo, che di fatto si augurava una “rimodulazione” della sanzione, tradotto una minor penalizzazione alla Juventus. Oggi sulle pagine di Tuttosport, si apre un altro fronte, quasi una provocazione che coinvolge altri club della serie A.
Il professor Bava: “Ecco perché la Juventus non ha colpe”
Sulle pagine del quotidiano torinese, il professore ordinario in Economia aziendale all’Università di Torino Fabrizio Bava, ha elencato una serie di motivi per cui la Juventus, squadra di cui è tifoso, dovrebbe essere assolta. “Due punti hanno catturato la mia attenzione. In primis, il passaggio in cui si accusa la Juventus di utilizzare le plusvalenze come fine per migliorare i bilanci. Un concetto ingenuo: in una società di capitali, tanto più quotata in Borsa, la plusvalenza rappresenta un ricavo ordinario”, spiega l’esperto. In secondo luogo, “si punta il dito contro lo schema in cui i nomi dei giocatori sono sostituiti da delle “x”, ma se vengo incaricato di ricavare un certo ammontare di plusvalenze ragiono esattamente così: mi appunto chi penso di sacrificare, anche se non so ancora chi comprerò per sostituirlo. Perché dovrebbe essere un comportamento sleale?». Per onestà, aggiungiamo noi, andrebbe detto che sono i diretti interessati a dire, in sostanza, metti una x, tanto basta che raggiungiamo l’obiettivo, questo a prescindere dal valore del giocatore.
L’esperto di economia sulla penalizzazione: “Stessi principi della Juve: perché non indagano Roma e Lazio?”
Il professor Bava, in merito alla sostanza della penalizzazione alla Juventus, poi entra in ambiti più tecnici, come i principi contabili adottati. “Si incolpa il club di aver cercato di dissimulare la natura permutativa di alcuni scambi. Si tratta di un tema mai contestato, nato dall’ispezione della Consob che ha evidenziato la mancata applicazione dell’ormai celebre paragrafo 45 dello IAS 38», afferma Bava, che poi lancia il sasso più pesante. “La Juventus ha specificato di non aver mai applicato quei principi in precedenza e mai nulla le è stato contestato, come nemmeno a Roma o Lazio che sono state o sono quotate in Borsa. Inoltre, la Consob rileva come due club portoghesi li applichino, riconoscendo implicitamente che in Italia e in Europa nessuno o quasi lo faccia”, sottolinea ancora . Insomma, gli scenari su cosa accadrà al Collegio di Garanzia restano aperti. Per la Juventus però non finisce qui. Dal filone degli stipenbdi e delle scritture private potrebbe arrivare un altro processo a rischio penalizzazione. Non sarà una passeggiata di salute.