Una brutta vicenda iniziata sette anni fa che riguarda uno storico club europeo. All’inizio sembrava senza conseguenze in patria, ma la Uefa potrebbe cambiare tutta la storia.
Si parla, in sostanza, di utilità e denaro versate ad un massimo dirigente arbitrale di uno dei cinque maggiori campionati europei. Tutto purtroppo emerso a tanti anni dai fatti, in ogni caso fattispecie, leggi corruzione, che sono certificati anche dalle intercettazioni che riguardano i diretti interessati. Ovvero, presunto corruttore e potenziale corrotto.
Ovviamente siamo alla pagina zero di questa storia di corruzione che potrebbe anche costare l’accesso alla Champions del club i questione. I soldi in campo sono tanti, si parla di corruzione per un ammontare di circa sette milioni di euro, molto più dell’1,4 milioni emersi al deflagrare della notizia.
Barcellona e arbitri corrotti: le minacce al club
La squadra nel mirino per avvenuta corruzione è il Barcellona, i fatti risalirebbero al periodo 2016-2018. Il Barcellona avrebbe versato cifre significative all’ex vicepresidente della Commissione Tecnica degli Arbitri, José Maria Enriquez Negreira. In particolare, i circa sette milioni complessivi sarebbero stati destinati alla Società Dasnil 95, della quale Negrerira era ed è socio unico. A certificare la corruzione quanto, pubblicato ieri dal quotidiano El Mundo.
Il quotidiano spagnolo ha pubblicato un burofax, una sorta di telegramma 4.0, datato febbraio 2019. Nello stesso, Negreira voleva convincere, con toni non troppo amichevoli, l’ex presidente del Barcellona, Josep Maria Bartomeu, a riprendere i rapporti professionali, leggi versamenti interrotti l’estate precedente, tra il Barca e la sua società. «Renderò pubbliche, senza riguardi, tutte le irregolarità di cui sono venuto a conoscenza e che ho vissuto in prima persona durante la mia collaborazione», minaccia l’ex dirigente arbitrale. «Sono fermamente intenzionato a sporgere denuncia se non arriviamo a un accordo. Potrebbero esserci conseguenze molto negative per il club. Non credo che vi convenga andare incontro a un nuovo scandalo», sottolinea ancora Negreira, così come riporta Il Corriere dello Sport.
Barcellona: 7 milioni agli arbitri ma è tutto prescritto
Come detto, la cifra transitata dal Barcellona alla Società Dasnil 95 ammonta a circa sette milioni, soldi girati durante le presidenze Joan Gaspart, Sandro Rossel e Joan Laporta, nonché quella di Josep Maria Bartomeu. Paradossalmente però, proprio la giustizia sportiva spagnola, nonostante l’avvenuta corruzione, viene in soccorso del Barcellona. Il presidente della Liga, Javier Tebas, nei giorni scorsi ha affermato ripetutamente: “A livello sportivo il Barcellona non rischia nulla, per fatti come questi la prescrizione scatta dopo tre anni”. Decisamente conveniente quindi, una norma questa spagnola che spinge a corrompere, ma la Uefa potrebbe pensarla in modo diverso.
Barcellona e corruzione arbitri: la Uefa potrebbe estromettere il club dall’Europa
Se in Spagna il Barcellona dorme sonni tranquilli, sui fatti di corruzione accertati la Uefa potrebbe intervenire, anche escludendo il club dalla Champions. Secondo El Pais, oltre alla Uefa, anche la Fifa potrebbe intervenire con sanzioni pesantissime per i catalani. Le due case del calcio, europeo e mondiale, nei loro codici prevedono pene ingenti per violazioni disciplinari, norme gerarchicamente superiori alle normative di giustizia domestiche dei singoli paesi. In particolare, come riporta calcioefinanza.com, la Uefa, con l’istituzione dal 2007 degli articoli 4.02 e 4.03 del regolamento nelle competizioni europee, “qualsiasi attività volta a fissare o influenzare il risultato di una partita a livello nazionale o internazionale” e “dichiarerà che detto club non potrà partecipare alla competizione. Questa ineleggibilità è valida per una sola stagione”. La Fifa invece, ed è questa la fattispecie, potrebbe subentrare laddove la giustizia sportiva del paese interessato non potesse intervenire per avvenuta prescrizione.