Un club di serie A potrebbe presto cambiare proprietà. Stavolta il potenziale acquirente è un notissimo imprenditore italiano: Massimo Zanetti.
Le tantissime difficoltà economiche vissute dalle squadre del massimo campionato italiano, hanno portato la serie A a perdere tante posizioni nel ranking europeo. Sono in realtà lontanissimi i tempi dei mitici anni Ottanta e Novanta, quando i sodalizi calcistici del Belpaese facevano il brutto e cattivo tempo nel mercato.
Il calcio italiano sta vivendo un periodo finanziario complicatissimo, per due fattori principali. Quello prioritario riguarda la cronica incapacità nel generare ricavi, leggi ad esempio la mancanza di stadi di proprietà, lacuna che hanno il 90% dei club del massimo campionato italiano. In secondo luogo, proprio la carenza di fonti alternative di guadagno, ha fatto sì che la pandemia, ovvero stadi vuoti per oltre un anno, abbia dato ai club meno parsimoniosi, il colpo di grazia. Per risolvere tale situazione, il legislatore prima ha bloccato i pagamenti dei versamenti Irpef dei club della serie A. Quindi, a fine 2022, scaduto il termine dei tributi congelati, ha concesso a tutte le società professionistiche la possibilità di saldare il dovuto in cinque anni, con 60 rate mensili.
Serie A: club in crisi e il fallimento della proroga sui diritti tv
In serie A, chi ha provato a dare ossigeno ai club è stata la Lega, questo per mano di un emendamento nel Milleproroghe, provvedimento cosiddetto “omnibus”. In particolare, il presidente della Lazio, nonché senatore di Forza Italia, Claudio Lotito, ha cercato di fare approvare una norma che consentisse di proogare, unilateralmente, di altri due anni il contratto con Dazn e Sky, vincolo in scadenza nel 2024. Via Rosellini così sperava quindi di garantirsi, fino al 2026, un altro biennio da 936 milioni a stagione dai due network. Il provvedimento però è stato sonoramente bocciato in Senato, in primis dalla stessa maggioranza di cui fa parte Lotito.
La mancanza di liquidità spaventa molte società in serie A, tra le più a rischio c’è la Sampdoria. I blucerchiati hanno appena evitato una potenziale penalizzazione per gli stipendi non pagati, se entro maggio la proprietà non trovasse altre 11 milioni per saldare i costi del personale, il rischio sanzione tornerebbe. Per la Sampdoria arrivano buone notizie però.
Salvezza Sampdoria: c’è Massimo Zanetti
Come scrive Il Secolo XIX, oggi pomeriggio a Milano il cda della Sampdoria dovrebbe confrontarsi con soggetti interessati a salvare il club, questo tramite lo strumento di un “bond convertibile”. Tra i presenti al tavolo, su tutti, spicca il profilo di Massimo Zanetti. L’imprenditore è il fondatore e presidente del Massimo Zanetti Beverage Grupo, holding che contiene lo storico marchio del caffè Segafredo. Come riporta il quotidiano genovese, l’attuale presidente della Virtus Bologna, già qualche mese fa aveva cercato di conoscere la situazione finanziaria della Sampdoria. Quel primo approccio non ebbe un seguito concreto ma Zanetti, tramite Luca Baraldi, Amministratore delegato della Virtus – già nel calcio con Lazio e Parma – avrebbe continuato a seguire le vicende della Sampdoria. Zanetti, tra il 2010 e 2014, è stato anche il presidente del Bologna,