Dopo i guai di Juventus e Barcellona, un altro club europeo è finito nel mirino della giustizia. L’accusa è pesantissima: corruzione.
Parliamo di un caso che nelle due modalità, è totalmente diverso dalle due fattispecie di cui abbiamo discusso negli ultimi mesi riguardanti Juventus e Barcellona. Partendo dall’Italia, le irregolarità contestate alla Vecchia Signora riguardano due fronti specifici: il mercato; le modalità con cui venivano iscritte certe operazioni a bilancio. Per quanto concerne le trattative del club bianconero, l’indagine Prisma in prima battuta ha partorito il processo sulle plusvalenze fittizie che è sfociato nella penalizzazione di 15 punti da parte della Corte Federale d’Appello della Figc.
In secondo luogo, i dirigenti della Juventus sono imputati sia per come queste operazioni di mercato sono state registrate nei libri contabili, sia per aver messo a bilancio poste relative a scritture private che avevano come oggetto contratti e pagamenti di stipendi nel periodo 2019-2021. Il Barcellona invece, carte e intercettazioni alla mano, viene accusato di aver versato denaro per circa sette milioni ad una società riconducibile all’ex vicepresidente della Commissione Tecnica degli Arbitri, José Maria Enriquez Negreira. I fatti, in più tranche, risalirebbero al 2016 e successivi anni.
Dopo il Barcellona, un altro club storico accusato di corruzione
Come vi abbiamo raccontato, il Barcellona avrebbe versato la suddetta somma alla Società Dasnil 95, riconducibile proprio al dirigente arbitrale Negreira. A rendere più pesante la situazione del Barcellona, il coinvolgimento nella corruzione di quattro presidenti: Joan Gaspart, Sandro Rossel Joan Laporta e Josep Maria Bartomeu. Il Barcellona, al momento non correrebbe rischi a livello sportivo, perché per la giustizia sportiva spagnola, i fatti giudicati cadono in prescrizione dopo tre anni. Il club di Juan Laporta però potrebbe rischiare grosso.
Gli altri club del campionato spagnolo, Siviglia in testa, hanno chiesto a Javier Tebas, presidente della Liga, di approfondire la questione. Carte alla mano, il numero 1 del calcio spagnolo, ha solo un modo: girare le carte a Uefa e Fifa. I due massimi organismi calcistici infatti, nei loro codici, prevedono norme giuridiche, gerarchicamente superiori a quelle di un singolo paese, che prevedono sanzioni per chi si macchiasse di illeciti e corruzioni. Se Il Barcellona non dorme sonni tranquilli, un’altra big mondiale da oggi ha cominciato a tremare.
Corruzione per andare in Champions: il Benfica nel mirino
La penisola iberica subisce un altro scossone legato alla corruzione nel calcio. Secondo quanto riferito da TVI (Televisão Independente), sarebbero stati accesi riflettori sull’ultima giornata del campionato portoghese, stagione 2017-2018. La gara è quella tra Benfica e Moreirense, vinta 1-0 dalla squadra della capitale. Grazie a quel successo, il club di Manuel Rui Costa arrivò in Champions, superando i rivali storici dello Sporting Lisbona. Il match fu deciso da un rigore, fallo commesso da Alfa Semedo.
Benfica in Champions con l’aiutino: corrotto un giocatore?
Il Benfica, come detto vinse 1-0, la Champions arrivò e proprio l’autore del fallo che portò al penalty, l’anno dopo cambiò squadra. Alfa Semedo finì proprio al Benfica, che per metà cartellino versò alla Moreirense 2,5 milioni di euro. Secondo il pm portoghese che sta indagando, il fallo che determinò la massima punizione era frutto di un accordo tra Benfica e giocatore. Semedo giocò a Lisbona solo sei mesi, poi andò in prestito all’Espanyol. Semedo, 25 aani, attualmente è un giocatore dell’Al-Tai, Saudi Pro League.