Sul caso plusvalenze, la Juve ha nuove accuse che portano praticamente a un derby, non è solo Ronaldo nel mirino. Il lavoro di prosegue, portando nuovi protagonisti all’orizzonte. Non è solo l’asso portoghese e in ultimo Dybala a entrare nella vicenda, ma anche degli insospettabili calciatori, che sono stati ascoltati ieri. Resta da capire la fattibilità delle operazioni e se tutto ciò era giustificato anche da un punto di vista finanziario.
Juve, le plusvalenze portano guai
Il calcio si sposta sempre più fuori dal campo. Non potrebbe essere altrimenti quando si parla di un tema finanziario come quello del bilancio, nonché di una spada di Damocle che sta colpendo i bianconeri. Il caso sulle plusvalenze porta nuove accuse per la Juve, coinvolgendo anche calciatori e protagonisti di altre squadre.
Proseguono così le audizioni con i big della Serie A, dopo aver ascoltato Paulo Dybala è il turno di un altro calciatore le cui operazioni a bilancio sono contestate.
Nuove accuse, un big italiano nel mirino
Una vicenda che porta così a una sorta di derby, il calciatore ha militato in tante squadre tra cui il Torino. Al vaglio però c’è un precedente trasferimento, effettuato proprio dalla Juventus e ora analizzato dai pm. Operazioni che non convincono fino in fondo i pubblici ministeri, che ieri hanno ascoltato il calciatore, il padre-agente, nonché il vice presidente di un altro club italiano.
Come riporta Repubblica, ci sono accuse per il trasferimento di Mandragora dalla Juve all’Udinese, plusvalenze dubbie per i pm. Nel luglio 2018 passò all’Udinese per 20 mln di euro (plusvalenza di 13,7 mln), nell’ottobre 2020 è stato ricomprato per 10 mln più sei di bonus e lasciato in prestito ai friulani. Per ricomprare il cartellino la Juventus sfruttò un’opzione di riacquisto, ma la procura pensa che tutto ciò non sia propriamente regolare.
Mandragora ascoltato, il caso si allarga
Il calciatore in seguito ha militato con il Torino e ora con la Fiorentina, club estranei alla vicenda. Il derby Mandragora è in bianconero per le plusvalenze, la Juve e l’Udinese devono giustificarsi dalle accuse. I pm sospettano che ci siano inoltre delle carte segrete tra i club, per dare un senso a tutto questo andirivieni del cartellino del calciatore.
Non è però la sola vicenda in analisi, nei prossimi giorni si saprà qualcosa di più anche su un altro tipo di rapporto tra due big italiane. Ci sarebbero altre scritture non depositate in Lega e che riguarderebbero dei debiti con l’Atalanta per 14,5 milioni di euro non messi a bilancio, in merito alle operazioni Mattiello, Muratore, Caldara e Romero.