Sono tante le squadre che in serie A tremano per le conseguenze dell’inchiesta Prisma. Tra queste ce n’è una in piena corsa Champions.
L’indagine Prisma della Procura di Torino, come già accaduto con la Juventus in virtù della penalizzazione di 15 punti, rischia di sconvolgere la classifica di tanti club della massima serie. Coinvolte anche compagini della serie cadetta.
L’inchiesta Prisma infatti, come primo frutto avvelenato ha visto l’intervento della giustizia sportiva. Il 20 gennaio scorso, nella revisione del processo sulle plusvalenze fittizie – a maggio 2022 erano stati tutti prosciolti – la Corte d’Appello Federale ha penalizzato al Juventus di 15 punti. In quel momento gli altri club coinvolti nelle trattative oggetto della sanzione, sembravano essersi salvati. Non è andata così.
L’inchiesta Prisma si allarga: le squadre coinvolte
Le modalità nell’effettuare le trattative di mercato, le scelte su come iscrivere alcune poste di bilancio ha acceso le spie della Procura di Torino. Gli inquirenti infatti stanno chiudendo un altro filone investigativo, quello inerente le scritture private, sia tra giocatori e club, sia club differenti, inerenti i pagamenti dei compensi e i costi dei cartellini dei giocatori. I pm dell’inchiesta Prisma venerdì scorso, per competenza, hanno inviate quanto emerso alle procure competenti.
Le carte sono state spedite ai seguenti distretti giudiziari: Bologna, Udine, Genova (per la Sampdoria), Modena (Sassuolo), Cagliari e Bergamo. Al momento dai club coinvolti bocche cucite. Sul tema, ai microfoni di Dazn, è stato intercettato il direttore generale dell’Atalanta, Umberto Marino.
Inchiesta Prisma: Atalanta coinvolta per l’affare Romero
Anche l’Atalanta è stata chiamata in causa dai pm di Torino nell’inchiesta Prisma. A finire nel mirino il trasferimento di Cristian Romero, la scorsa esatte terminato al Tottenham per circa 50 milioni. Nell’estate 2021, l’argentino è stato ceduto dalla Juventus all’Atalanta per circa 20 milioni. In precedenza, nel 2019, i bianconeri lo avevano pagato al Genoa quasi 32 milioni. Una triangolazione che non deve aver convinto la Procura di Torino che per questo motivo ha inviato gli atti a Bergamo. Marino, dg orobico, si dice tranquillo.
Penalizzazione Atalanta: il dg Marino alza il muro
Umberto Marino, direttore generale dell’ Atalanta, ha parlato prima della sfida di San Siro col Milan. “Quando ci riteniamo soddisfatti? E’ una questione culturale, abbiamo la filosofia di Prercassi. Essere noi stessi, l’Atalanta, valorizzare i ragazzi giovani, nostri ed europei. Fremo il massimo, siamo orgogliosamente una provinciale. Proviamo a dare fastidio alle big, non abbiamo un chiaro obiettivo”, ha spiegato Marino a Dazn.
Marino: “Dell’indagine parleremo nelle sedi opportune”
Marino non ha voluto sbilanciarsi sulle carte dell’indagine Prisma inviate alla Procura di Bergamo: “La nostra posizione? Mi spiace non parlare di questo argomento, questa non è la sede opportuna. Mi piacerebbe dire qualcosa, ma non possiamo. Quello che è l’Atalanta fuori dal campo lo vedono tutti. Abbiamo sempre lavorato con professionalità e grande lungimiranza”, ha risposto il dirigente.