Quello che è successo in casa PSG ha dell’incredibile: ora è accusato di sequestro di persona, rischia di andare in galera.
Le polemiche relative a quello che è successo in Qatar per l’ultima edizione della Coppa del Mondo continua a far discutere. Nuove pesanti accuse sono venute a galla proprio nelle scorse ore. Si è parlato tanto degli atti illeciti che hanno permesso al Paese del Golfo Persico di organizzare il torneo più prestigioso che ci sia, ma le ultime hanno del clamoroso.
La galera è una possibilità, ma al momento è bene andarci con i piedi di piombo. Tutto il mondo, non solo quello calcistico, aspetta di sapere quale piega prenderà questa faccenda. Anche se è difficile immaginare gli scenari, ad ora non si prospetta nulla di piacevole per i diretti interessati. Clamorose le accuse di sequestro di persona.
A fare chiarezza su quanto successo ci ha pensato il quotidiano sportivo francese L’Equipe. Nel centro delle indagini e delle accuse ci sono finiti alcuni esponenti del Paris Saint Germain. Club direttamente interessato circa quanto accaduto.
Tre tribunali stanno attualmente indagando circa il sequestro di persona: il rischio galera è piuttosto elevato. Una fuga di notizie, giunta direttamente dalla Francia, che rischia di stravolgere gli equilibri di tutto il mondo.
Nel caso in cui le accuse dovessero essere confermate, chi di dovere dovrà fare in modo che nulla del genere riaccada più. Un gesto così deplorevole merita di essere aspramente condannato.
Anche a costo di radiare i diretti interessati protagonisti della vicenda. Ora, a tre anni dall’accaduto, il calcio internazionale si appresta a fare i conti con un vero e proprio terremoto.
Non solo mediatico. Nel mirino il presidente del PSG Nasser Al Khelaifi: il sequestro di persona per organizzare Qatar 2022 può costargli la galera. L’intero pianeta è con il fiato sospeso. Sguardi puntato sui prossimi giorni con la speranza di saperne di più.
Al Khelaifi rischia la galera per aver sequestrato e torturato un noto imprenditore franco-algerino: il tutto per ottenere l’assegnazione dei Mondiali in Qatar nel 2022. Una notizia a dir poco scioccante.
Si sapeva che il torneo era stato organizzato in maniera poco lecita, ma in pochi si sarebbero aspettati che la vicenda avrebbe preso una piega simile. Il nome dell’addetto ai lavori destinato a finire sulle pagine di tutti i giornali è quello di Tayeb Benabderrahmane. Il quale, una volta rilasciato, sarebbe stato costretto a firmare un accordo di riservatezza.
Così da negare l’accaduto. Il sequestro con conseguenti torture sarebbe durato mesi, rivela il quotidiano transalpino. Il movente, oltre all’ambizione di ospitare i Mondiali in Qatar, è legato anche all’assegnazione dei diritti televisivi distribuiti in Medio Oriente per le prossime due edizioni della Coppa del Mondo.
Il sequestro di persona può può davvero costare la galera ad Al Khelaifi. L’imprenditore e politico qatariota, oltre ad avere in mano il club parigino, è anche uno dei maggiori esponenti di beIN Media Group. Società di intrattenimento che detiene i diritti televisivi del calcio in Oriente e non solo.
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