Il campionato italiano rischia di divorare un altro tecnico, nonostante la classifica non sia così drammatica. Il club sarebbe insoddisfatto per la mancata crescita della squadra.
In serie A, infatti, considerata anche la difficoltà nel dover cambiare tanti giocatori all’interno di una rosa, molti spesso si preferisce esonerare un tecnico. Meglio questa opzione piuttosto che costruire una squadra che corrisponda alle idee del proprio allenatore. Soprattutto durante il mercato, non è difficile individuare situazioni al limite tra l’allenatore di una compagine e il direttore sportivo della stessa.
In particolare, nell’ultima sessione di trattative, non sono mancate scintille tra Ivan Juric, tecnico del Torino, e il suo uomo mercato, Davide Vagnati. L’allenatore serbo, non ha aspettato un secondo a dire che i granata “erano meno competitivi dopo il mercato. Lukic (ceduto al Fulham, mdr) al momento è più forte di Ilic (arrivato al suo posto dall’Hellas Verona)”. Dissapori anche a livelli più alti, come ad esempio nella Città Eterna. In casa Lazio, infatti, l’inquilino di Formello, Maurizio Sarri, e il direttore sportivo, Igli Tare, sembrano parlare due lingue diverse. L’uomo mercato di Lotito, inoltre, resta in scadenza di contratto, una sorta di limbo che non si sblocca, proprio a causa della differenza di vedute con l’erede di Simone Inzaghi.
La squadra è nona in classifica ma il tecnico resta in bilico
In una serie A dove, tolto il Napoli che ha mezzo scudetto cucito sul petto, le certezze non abbondano, anche essere noni in classifica può risultare insufficiente per mantenere salda la propria panchina. La squadra in questione infatti, da quando si è tornati a giocare nel post mondiale, ha vinto una sola gara, circostanza che non accontenta pienamente la proprietà.
Oggi l’Udinese ha colto uno 0-0 di livello contro l’Atalanta, a Bergamo i bianconeri hanno offerto una gara convincente, soffrendo soprattutto nel finale. Un pereggio che arriva dopo il 2-2 interno con lo Spezia del 26 febbraio, il 18 invece i friulani erana caduti a San Siro con l’Inter per 3-1. Per la società di Pozzo, i tre punti mancano dal 22 gennaio: Sampdoria-Udinese 0-1.
L’Udinese pareggia a Bergamo ma Sottil resta nel mirino
L’Udinese esce rinfrancata dal pareggio odierno alla Gewiss Stadium, ma la sensazione è che Andrea Sottil difficilmente resterà sulla panchina friulana ancora a lungo. I Pozzo, considerati gli sforzi effettuati sul mercato, a gennaio è arrivato anche Thauvin, continuano ad aspettarsi performance diverse, ovvero una classifica più brillante. Andrea Sottil, ai microfoni di Dazn, ostenta sicurezza. “La mia squadra ha meritato il pari e nel primo tempo abbiamo anche avuto occasioni importanti per andare avanti. Mi è piaciuta la voglia di non prendere gol, l’atteggiamento giusto di tutti, che hanno combattuto su ogni pallone. Un risultato importante qui a Bergamo”, ha affermato, come riporta Udineseblog.it.
Sottil: “Abbiamo parlato per capire come tornare a vincere”
Andrea Sottil in qualche modo ammette le difficoltà della sua squadra, ma lancia segnali sulla ricetta per tornare ad una vittoria che all’Udinese manca da troppo tempo. “Questa è l’Udinese che mi piace: ci siamo confrontati per capire come tornare a vincere. Oggi ho visto la fame su ogni pallone, quella che mi piace e piace anche ai ragazzi. Il NOI, ragioniamo sempre come squadra. Ho visto la cattiveria e la concentrazione nel gestire i vari momenti della gara. Così dobbiamo fare sempre, non solo oggi”, ha concluso l’ex tecnico dell’Ascoli.