Il Napoli, al netto del ko con la Lazio, sta dando vita ad una stagione che potrebbe diventare memorabile. Il presidente, Aurelio De Laurentiis, rivela la propria ricetta.
Il numero 1 dei partenopei, dopo alcuni anni di rapporti difficili con la piazza – soprattutto i primi quando la squadra doveva risalire dalle serie minori – è diventato un riferimento per i sostenitori azzurri. Dopo lo scudetto quasi sfiorato con Maurizio Sarri in panchina, ora, con un altro tecnico toscano in panchina. Luciano Spalletti, il sogno potrebbe avverarsi per il Napoli.
Nonostante lo 0-1 interno di venerdì scorso con la Lazio, rete di Vecino al 67′, il Napoli dopo 25 turni guida solitario la classifica a 65 punti. L’Inter, unica inseguitrice, di fatto solo potenziale, rincorre a quota 50. Insomma, servirebbe un miracolo di Sant’Ambrogio, con San Gennaro a proteggere lo Stadio Maradona. Proprio questa annata straordinaria è marcata in particolare da due persone: Aurelio De Laurentiis e Cristiano Giuntoli.
Il Napoli vola: la rivoluzione di de Laurentiis e Giuntoli
Se il Napoli in campionato domina senza nessun avversario credibile e in Champions dice la sua senza alcun timore reverenziale, 2-0 a Francoforte il 21 febbraio scorso, ritorno in casa il 15 marzo per accedere ai quarti di finale, il merito è del mercato siglato De Laurentiis-Giuntoli. Il presidente e il direttore sportivo del Napoli hanno avuto il coraggio di rivoluzionare la squadra. Alle partenze a zero di Insigne e Mertens, alle cessioni di Fabian Ruiz e Koulibaly, sono corrisposti gli arrivi di Kim Min-Jae, Ostigard, Raspadori, Simeone, Ndombele, Oliveira ma soprattutto il crack Kvaratskhelia.
Un mercato che oltre a rinforzare la rosa del Napoli, ha tagliato il monte ingaggi di circa il 30%. Un successo che De Laurentiis ha provato a spiegare intervenendo all’inaugurazione della prima cattedra universitaria italiana dedicata alla “Giuridicità delle regole del gioco del calcio”. Il workshop si è tenuto presso il Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università degli Studi della Campania Luigi Vanvitelli a Santa Maria Capua Vetere.
De Laurentiis: “Io tifoso del Napoli da sempre”
Come riporta ilnapolista.it, de Laurentiis ha subito chiarito il suo Dna made in Napoli. «Mio padre Luigi mi portava alle partite del Napoli, la mia famiglia produsse “L’oro di Napoli”. Il nostro legame con Partenope viene da lontano. Mio nonno si trasferì a Torre Annunziata per amore di mia nonna e fondò un pastificio nel 1929. Credete che se non fossi tifoso del Napoli sarei rimasto qui per 19 anni? Sono tifoso di Napoli città, non solo del Napoli. Di Napoli rivendico centralità territoriale a livello europeo”, ha ribadito l’imprenditore cinematografico.
De Laurentiis e il Napoli: “Ecco il futuro del club”
Davanti ad una platea che includeva anche Gabriele Gravina e Lorenzo Casini, rispettivamente presidente Figc e Lega Serie A, De Laurentiis ha rivelato cosa sarà del club, vista anche la situazione del Bari, anch’esso di sua proprietà. “ Lotto per equiparare il Sud al Nord, non a caso sono proprietario anche del Bari. Cosa succederà se sarà promosso in Serie A? Lo cederemo a qualcuno che ci dovrà dare garanzia di saper gestire una squadra di calcio come si fa con un’opera dell’ingegno”, ha rivelato il numero 1 partenopeo, sciogliendo ogni dubbio sul suo futuro alla guida del Napoli.
De Laurentiis e la bordata alla Fifa: “Ha rubato miliardi di miliardi”
Come riporta ancora il sito specializzato, De Laurentiis ha svelato “il segreto del suo successo”, sempre per restare in tema Settima Arte. “Vengo dal cinema, sono 80 anni che la mia famiglia è nel cinema…Ho imparato così a capire come si realizzano i contratti, a verificare la differenza tra diritti di immagine e rapporto di dipendenza, che ho applicato nel mondo del calcio”, spiega il produttore. E non finisce qui: “La legge Melandri ci ha rotto i coglioni da vent’anni, come si fa a dire che dobbiamo curare i bilanci delle società che sono in perdita? Per farlo bisogna fare tabula rasa”, insiste ancora il presidente del Napoli. L’ultima carezza è per la Fifa, anch’essa complice di un sistema destinato a fallire. “Avete visto su Netflix cosa ha combinato la Fifa, ha rubato miliardi di miliardi. La Fifa e la Uefa stanno a Ginevra e Zurigo, nessuno li controlla. Io che sono molto rigido vengo contestato, io che sono per la legalità totale mi si dice che non sono tifoso”, ha sentenziato De Laurentiis.