Una vera e propria corsa contro il tempo quello di un club storico della serie A che rischia di sparire. Le ultime mosse della proprietà.
Nel campionato italiano sono tante le realtà che faticano a far quadrare i conti, sia nelle zone alte della classifica, sia per chi è coinvolto nella lotta per non retrocedere. Partendo dai piani alti, sono tante le società che hanno cambiato padrone, quasi tutte finite in mani estere.
In testa alla Serie A c’è il Napoli, eccezione virtuosa con il patron Aurelio De Laurentiis. Scendendo la classifica, il Milan è passato dal fondo Elliot a quello RedBird di JerriyCardinale, mentre l’Inter è restata in mani asiatiche dopo la cessione del sodalizio da Erick Thoir a Steven Zhang. La Juventus negli ultimi 5 anni ha ricapitalizzato per 700 milioni, ma non è bastato né per centrare gli obiettivi sul campo, né per sanare il bilancio. La Roma di Dan Friedkin ha appena emesso un bond da 175 milioni, per gran parte coperto da gruppi assicurativi americani, la Fiorentina è di proprietà dell’italo-americano Rocco Commisso. La Lazio, come il Napoli, ha in Claudio Lotito il suo presidente made in Italy.
Se in cima alla serie A la situazione è quella che vi abbiamo descritto, in coda la situazione è anche peggio. Senza uno stadio di proprietà, con il contratto dei diritti tv in scadenza nel 2024 – 930 milioni a stagione da Dazn da Sky – che certamente non sarà rinnovato alle stesse cifre ma al ribasso, perdere la massima serie sarebbe un disastro.
L’Hellas Verona, con una massiccia campagna cessioni, ha cercato di rimettere a posto i conti. Il presidente Maurizio Setti, venduti Simeone, Ilic, Barak, Caprari e Casale, a gennaio con l’arrivo del direttore sportivo Sean Sogliano, ha cercato di salvare la baracca. Chi sta peggio di tutte resta la Sampdoria, oberata di debiti e senza un euro in cassa, in realtà priva di una reale proprietà dopo le dimissioni del presidente Massimo Ferrero.
Oltre ad una salvezza che avrebbe del miracoloso, la montagna più alta da scalare per la Sampdoria restano i debiti da saldare, circa 200 milioni, entro il 6 giugno. Come noto, il Tribunale di Genova ha accordato alla società la cosiddetta composizione negoziata, ovvero i blucerchiati fino al 6 giugno potranno salvare la società coprendo il debito, nel frattempo nessuno dei creditori potrà presentare istanza di fallimento. Come riporta Il Secolo XIX, il consiglio di amministrazione della Sampdoria, nella figura di Eugenio Bissocoli, ieri ha incontrato PwC Italia, società di revisione aziendale. Non solo, il board ligure ha visto anche Banca Sistema, presente anche il trustee Gianluca Vidal. Quest’ultimo sta mettendo in piedi il bond convertibile, ovvero un prestito che potenziali soci esterni dovrebbe fare all’attuale proprietà per finire la stagione, ottenendo in cambio, le azioni della Sampdoria in pegno. Inoltre, riporta il foglio ligure, Bissocoli avrebbe prospettato ai maggiori creditori la richiesta di uno sconto del 40% rispetto alla somma dovuta agli stessi dal club. Giova ricordare, in tal senso, che lo stesso Tribunale, di fatto, accordando la proroga per evitare il fallimento, dà per scontata la cessione della Sampdoria.
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