Quella odierna potrebbe essere una giornata storica per la serie A. Si cerca la via per uscire da una crisi economica ormai endemica.
Molti club del campionato italiano sopravvivono a fatica, troppo dipendenti dai diritti tv, inabili a produrre una serie di ricavi continui e consistenti. La dilazione dei debiti Irpef, arrivata a inizio anno non basta.
Come noto infatti, durante il Covid le società professionistiche, tutte e non solo quelle calcistiche, avevano ottenuto il congelamento delle imposte dovute, salvo doverle poi versare entro il 22 dicembre 2022. Arrivate alla scadenza, i club di fatto hanno reso noto di non poter saldare tutto in un’unica soluzione. Dopo una lunga battaglia, alla fine il Parlamento ha ceduto alla Lega, concedendo una dilazione del dovuto in 5 anni, 60 rate mensili. Per farlo, solo il balzello di un 3% di interessi.
In serie A c’è bisogno di liquidità per evitare che il nostro campionato continui a impoverirsi. La dimostrazione più lampante è stata la querelle relativa alla proroga dell’accordo sui diritti tv. L’intesa in essere fra Lega , Sky e Dazn scade nel 2024, 930 milioni l’anno. Via Rosellini, tramite il sostegno specifico di Claudio Lotito, presidente della Lazio, soprattutto senatore di Forza Italia e membri della Commissione Bilancio, ha cercato un colpo di mano per prorogare in automatico, di due anni, l’intesa, alle stesse cifre. L’emendamento, da inserire nel decreto “Milleproroghe”, dopo essere passato alla Camera, è stato bocciato in Senato.
Ora la Lega di serie A deve decidere il proprio futuro, in tal senso l’assemblea prevista oggi a Milano può risultare decisiva. Due le questioni all’ordine del giorno: la prossima asta per i diritti tv nel prossimo triennio, come detto in scadenza 2024; la scelta sui cinque fondi di investimento e le quattro banche d’affari che potrebbero immettere liquidità in cambio di un po’ di potere proprio nella Lega di serie A.
Come riporta anche La Stampa, la serie A si trova di fronte a questo dilemma: indebitarsi oppure dare l’assenso all’ingresso di soci quali fondi o banche d’affari? La maggioranza pare spinga per la prima opzione: accettare la proposta di prestito degli istituti di credito, in grado di garantire fino a due miliardi di euro. Detto che anche trovare la quadra su questo non sarà semplice, il bivio successivo sarà un altro: come investire questa liquidità che prima o poi andrà restituita?
Sempre secondo il giornale torinese, i fondi che deriverebbero dal prestito delle banche potrebbe avere una destinazione inattesa. La Serie A potrebbe decidere di fare un’offerta per acquistare Sky Italia. Il progetto della Lega prevede l’uso di Sky per farne la piattaforma in grado di produrre e vendere i propri diritti tv, bypassando la formula attuale. La scelta di puntare su Sky accorcerebbe i tempi rispetto all’idea originaria di creare dal nulla un network. L’ipotesi di acquistare Sky oggi dovrebbe essere sottoposta ai club dall’amministratore delegato della Lega Serie A, Luigi De Siervo. Ovviamente, tutto questo si scioglierebbe immediatamente se Sky negasse la volontà di cedere la piattaforma, su questo al momento regna il buio più assoluto.
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