Il Milan ieri sera pareggiando 1-1 con la Salernitana ha mancato l’aggancio al secondo posto. La panchina di Pioli torna in discussione.
La stagione rossonera è vissuta sulle montagne russe, palesando nella mancanza di continuità un fattore preoccupante per il Milan, forte di uno scudetto vinto contro ogni pronostico. Proprio la capacità di non staccare mai la spina, lo scorso anno aveva permesso ai ragazzi di Pioli di cucirsi sul petto il tricolore, superando avversari più competitivi come Inter, Juventus e Napoli.
In Europa il percorso rossonero è stato più virtuoso. Il Mila, dopo aver eliminato il Tottenham di Antonio Conte, infatti è già nei quarti di Champions League. Essere tra le prime otto è un elemento di visibilità per la società di Jerry Cardinale. “Business is business”, direbbe il presidente americano, basti pensare che una singola gara di Champions disputata a San Siro, porta in dote almeno sette milioni di euro, ossigeno puro per le casse societarie.
Il rendimento del Milan ha vissuto il momento peggiore a inizio 2023. In campionato, dopo il 2-1 vittorioso a Salerno del 4 gennaio, sono arrivate scoppole pesanti come il 4-0 all’Olimpico con la Lazio, il 2-5 in casa col Sassuolo, finendo con il derby perso 1-0. Se a queste prestazioni aggiungiamo l’eliminazione dalla Coppa Italia col Torino e il 3-0 incassato a Ryad con l’Inter, tanti saluti alla Supercoppa Italia, il quadro è chiaro.
La ripresa in serie A per il Milan è arrivata il 10 febbraio, 1-o al Meazza contro il Torino, rete del solito Giroud. La giostra è ripartita ma lo stop di ieri ha nuovamente bloccato gli ingranaggi. La classifica per la corsa Champions dice Inter quota 50, Lazio 49, Milan 48, Roma 47 e Atalanta 42. Insomma, la Champions edizione 2023-2024 è tutt’altro che certa. Fattore questo che ha indotto il Milan ad una riflessione su Pioli.
Stefano Pioli, contratto fino al 2025 col Milan, non è certo di restare a Milanello. Il direttore tecnico Paolo Maldini e il direttore sportivo, Frederic Massara, hanno già un piano B laddove decidessero di rinunciare all’apporto del tecnico di Parma. Il profilo porta ad un allenatore italiano, apprezzato per la sua modernità.
Paolo Maldini ha scelto il potenziale erede di Stefano Pioli: Roberto De Zerbi. L’ex Sassuolo e Shaktar Donetsk, 44 anni il 6 giugno, è vincolato al Brighton fino al 2026. Nelle sue prime 18 gare in Premier, ha messo insieme 7 vittorie, 5 pareggi e 6 sconfitte, una media punti di 1,44 per gara. De Zerbi, per il suo calcio offensivo e per la capacità di valorizzare i prospetti che gli vengono affidati, riscuote la stima del Milan. Per liberarlo però bisogna versare 13 milioni al club inglese, così come previsto dal contratto dell’allenatore lombardo. In Premier De Zerbi guadagna circa 2 milioni di sterline, 2.3 milioni di euro netti l’anno.
Detto che De Zerbi appare il favorito quale sostituto di Pioli, sono due gli altri prospetti nella mente di Maldini per la panchina. Il primo guarda al ritorno di un grande ex. Carlo Ancelotti vive un periodo difficile con Florentino Perez, se lo strappo si consumasse concretamente, allora Ancelotti lasciando il Real Madrid potrebbe vivere un’altra pagina rossonera. L’ultima idea, di difficile realizzazione, porta ad Antonio Conte, Tecnico pragmatico, il salentino è in scadenza col Tottenham. I milanisti lo ricordano come colui che ha riportato lo scudetto all’Inter, la sua resta un’opzione viva ma difficilmente praticabile.
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