In Serie A gli stipendi cambiano molto da lordo a netto: una tabella svela dov’è che si guadagna di più in Italia.
La rinascita del calcio in Serie A è significativa. Non tanto per quanto riguarda i calciatori italiani, ma piuttosto per ciò che concerne i club appartenenti alla massima divisione. Il cammino in Europa, dove sei squadre su sette sono andate avanti nei rispettivi tornei, è un chiaro segnale sotto questo punto di vista.
Anche se molti calciatori sono andati via a parametro zero nelle ultime sessioni estive di calciomercato, alla ricerca del contratto migliore, il campionato italiano è ancora uno di quelli dove si guadagna di più.
Al di là della pressione fiscale, dove l’ingaggio netto è molto diverso da quello lordo. A spiegare quello che è il reale guadagno dei calciatori, e delle calciatrici attivi in Italia, è stata proprio la Serie A.
Gli stipendi in Serie A: svelato dove si guadagna di più
Di recente è stata infatti pubblicata una tabella che spiega il rapporto relativo agli stipendi in Serie A, facendo una distinzione tra netto e lordo. Per arrivare ad un conclusione è però necessario prendere in considerazione alcuni importanti criteri.
Grazie a queste tabelle, riportate anche da Calcio e Finanza, è possibile calcolare il guadagno effettivo di ogni singolo calciatore. Uno dei criteri fondamentali è legato alla varie regioni d’Italia. Gli stipendi variano, a determinare gli introiti è la regione di appartenenza.
Secondo quanto si apprende dal documento reso pubblico dalla Serie A, è la riforma del sistema fiscale ad avere un impatto sul guadagno netto che spetta ai vari calciatori appartenenti alla massima categoria.
Senza dimenticare nemmeno un leggero beneficio nei confronti dei redditi più bassi. Ma da cosa dipende lo stipendio dei calciatori in maniera effettiva? In questa ricostruzione viene spiegato il modus operandi italiano.
I guadagni per regione: la tabella completa
Tutto dipende dall’aliquota fiscale applicata da regione a regione. Questo è ciò che più impatti circa i guadagni in Serie A. Ma c’è un fattore che, per venire a capo della vicenda, è bene tenere a mente.
Come spiega il documento della Serie A, ciò che conta è la residenza del calciatore e non il luogo dove ha sede il club. Insomma, se un determinato calciatore ha la residenza fiscale a Roma, ma gioca per un club di Milano, bisognerà applicare un’addizione relativa alla regione del Lazio.
Senza prendere in considerazione, quindi, la Lombardia. Anche se questa è la regione di appartenenza del suo club. Le regioni della Serie A sono state divise in quattro gruppi a seconda dell’aliquota complessiva.
Per esempio, i giocatori appartenenti al gruppo uno avranno un guadagno più alto. Se si prende in considerazione un guadagno lordo di 10 milioni di euro, i calciatori con residenza nel primo raggruppamento (dove l’aliquota è del 2,00%) l’ingaggio lordo sarà di 5.491.997,18 euro.
Mentre, in caso di appartenenza al gruppo quattro (dove l’aliquota è del 4,20%) il suo guadagno sarà inferiore. In quel caso, sempre al fronte dei 10 milioni lordi, andrebbe a percepire 5.272.601,29 euro. Di seguito il quadro completo.
GRUPPO 1 (aliquota 2,00%):
Basilicata, Friuli Venezia Giulia, Sardegna, Sicilia, Toscana, Valle d’Aosta, Veneto e Trento (provincia autonoma).
GRUPPO 2 (aliquota 2,50%):
Abruzzo, Calabria, Lombardia, Marche, Puglia, Umbria e Bolzano (provincia autonoma).
GRUPPO 3 (aliquota 3,10%):
Emilia Romagna, Liguria e Molise.
GRUPPO 4 (aliquota 4,20%)
Campania, Lazio e Piemonte.
Alla luce della tabella di cui sopra è possibile individuare quali sono i club di Serie A dove la minor pressione fiscale permette ai calciatori di aver maggiore guadagno. Questo considerando lo stipendio lordo, quello pagato dalla società, rispettivamente a quello netto, ovvero i soldi effettivamente ricevuti dal tesserato.
GRUPPO 1: Udinese, Fiorentina, Hellas Verona ed Empoli.
GRUPPO 2: Milan, Inter, Monza, Cremonese e Atalanta.
GRUPPO 3: Spezia, Sampdoria, Sassuolo e Bologna.
GRUPPO 4: Napoli, Salernitana, Lazio, Roma, Juventus e Torino.