L’Italia di Roberto Mancini fatica a trovare talenti giovani. Il Governo ha deciso di intervenire.
L’Italia questa sera affronterà l’Inghilterra allo Stadio Maradona di Napoli, per le qualificazioni europee, tra i convocati anche Retegui, italo-argentino classe 1999 in forza al Tigre.
La punta di San Fernando è solo l’ultima delle sorprese firmate dal tecnico azzurro Roberto Mancini. Retegui non ha mai giocato in Italia, arriva alla massima selezione del Belpaese senza aver mai vestito alcuna divisa della nazionale argentina. Seppur giovane, Retegui comunque il 29 aprile spegnerà 24 candeline, non è propriamente un talento da scoprire.
Scaloni su Retegui: “Mai pensato di convocare Retegui”
L’Italia convoca Retegui, l’Argentina di Lionel Scaloni non sembra interessata all’argomento, evidentemente la punta del Tigre non rientra tra i talenti principali in orbita Albiceleste. A dirlo chiaramente è l’allenatore dell’Argentina, Lionel Scaloni. “Non ha senso pensare che Retgui poteva essere convocato o meno dall’Argentina perché non eravamo convinti di convocarlo. Non possiamo dirgli di non andare in Italia perché, forse, può giocare nella nostra Nazionale. Ma Forse. Se gioca per l’Italia, speriamo che faccia bene. Abbiamo ragazzi in quella posizione che stanno bene. In futuro vedremo”, ha detto ieri, durante la conferenza stampa prima del match con Panama, il tecnico campione del mondo.
Roberto Mancini da tempo lancia l’allarme sulla mancanza di talenti per l’Italia, una lacuna cronica per l’allenatore di Jesi. “L’Italia in questo momento ha anche sul problema di avere meno scelte di giocatori italiani. Ha un problema dietro l’altro ma dobbiamo cercare di trovare soluzioni. E la soluzione è cercare ragazzi un po’ più giovani, dargli la possibilità di giocare come successo con Gnonto. Ragazzi di quell’età lì, bravi, ce ne sono. Bisogna darli la possibilità di giocare e fare esperienza”, aveva già affermato il tecnico azzurro il 22 settembre scorso prima della gara con l’Ungheria. Parole ripetute prima di ogni test dell’Italia. Il Governo sembra aver raccolto il suo grido d’allarme.
Il ministro Abodi: ”Più soldi a chi fa giocare i giovani”
Il ministro dello Sport, Andrea Abodi, parlando a “24 Mattina”, ha rivelato le prossime mosse del Governo per venire incontro alle esigenze della nazionale di Roberto Mancini. “Nei prossimi giorni inizierò a dialogare con la Lega Serie A anche per definire quello che la legge Melandri aveva stabilito, cioè la distribuzione di risorse finanziarie, ovvero al 5% dei diritti televisivi, in funzione del coinvolgimento dei giovani in campo”, ha affermato l’ex presidente del Credito Sportivo.
Legge Melandri e Diritti tv: ecco cosa dice la norma
Come ricorda calcioefinanza.com, la Legge Melandri, dopo una revisione nel 2019, prevede infatti che una percentuale pari ad almeno il 5% dei ricavi venga distribuita tra le squadre di serie A in base ai “minuti giocati nel campionato di serie A da giocatori di età compresa tra 15 e 23 anni, formati nei settori giovanili italiani e che siano tesserati da almeno trentasei mesi ininterrotti per la società presso la quale prestano l’attività sportiva, comprendendo nel computo eventuali periodi di cessione a titolo temporaneo a favore di altre società”. Insomma, più italiani giovani schieri e maggiori quota di diritti tv incasserai.
Diritti tv e giovani italiani: sorridono Juventus e Lazio
Tra le poche realtà italiane che schierano calciatori italiani in numero significativo, ci sono la Lazio e la Juventus. Quest’ultima infatti, con la seconda pagina firmata Massimiliano Allegri, ha puntato su profili come Fagioli, Gatti, lo stesso Soule (argentino ma in Italia già dal 2020, quando aveva solo 17 anni. La squadra di Claudio Lotito, dal canto suo, con l’avvento di Sarri in panchina di fatto ha attuato una svolta importante. Seppur non giovanissimi, la Lazio schiera molti prospetti azzurri o poetnziali convocabili quali Provedel, Immobile, Casale, Lazzari, Cataldi, Romagnoli, Zaccagni e per finire Luca Pellegrini, giunto in prestito dalla Juventus. Oltre a Juventus e Roma, avvantaggiate da questo norma ci sarebbero la Roma, il Sassuolo e le due società che in Italia pescano meglio tra i giovani: Empoli e Atalanta.