Serie A, squadra sfrattata dallo stadio: il presidente chiede lo sconto

In serie A c’è un club che in attesa della nuova veste, dovrà fare a meno per circa due anni del proprio stadio. Il presidente ora vuole pagare meno la concessione.

In serie A molte società faticano a far tornare i conti. In Lega il problema degli introiti bassi resta un fattore negativo permanente. In tal senso, a preoccupare, è anche il bando dei diritti tv in scadenza nel 2024.

Il Franchi di Firenze sarà restaurato.
lo stadio Artemio Franchi (Twitter Fiorentina)

Fino alla scadenza dell’attuale accordo, Sky e Dazn daranno alle squadre di serie A, complessivamente, circa 930 milioni. Quando si aprirà la nuova asta per i diritti tv, difficilmente si riuscirà a fare meglio.

Serie A povera: dai diritti tv agli stadi di proprietà

La serie A, rispetto agli anni Ottanta e Novanta, quando fungeva da polo attrattivo per i migliori calciatori del mondo, ha perso totalmente la capacità di portare sui campi italiani i top player. Come mostrano gli ultimi dati, per quanto riguarda la vendita dei diritti tv all’estero, tra le prime cinque leghe europee, peggio della serie A c’è solo la Ligue1. Davanti a noi, ovviamente, Premier, Liga e Bundesliga.

Rocco Commisso.
Rocco Commisso.

Non bastasse questo salasso in termini di mancate entrate, il vero dramma per i club di serie A è la mancanza di stadi di proprietà. Al momento, le rare eccezioni sono rappresentate dall’Allianz Stadium della Juventus, dalla Gewiss Arena dell’Atalanta e dalla Dacia Arena dell’Udinese. Milan e Inter hanno mollato l’idea di realizzare il proprio stadio in zona San Siro, la Roma spera di realizzare il proprio entro il 2027 nella zona est della Capitale. La Lazio rincorre, probabilmente vanamente, il sogno di riqualificare quello che resta dello stadio Flaminio, gioiello architettonico a firma Pierluigi Nervi, ormai ridotto a poco più di una latrina. Proprio di un’altra opera di Nervi ora parliamo: lo stadio Artemio Franchi di Firenze.

Lavora al Franchi: la Fiorentina costretta a traslocare

Grazie ad un finanziamento attinto dai fondi del PNRR, il Comune di Firenze riuscirà a riqualificare lo stadio Artemio Franchi. L’opera di Nervi manterrà le sue caratteristiche peculiari, anche perché essendo monumento nazionale non poteva essere stravolto nel suo dna architettonico. Per questo motivo, la Fiorentina sarà csotretta a cambiare casa, ovvero non potra disputare le sue gare interne allo stadio Artemio Franchi nelle stagioni 2024-2025 e 2025-2026. Ovviamente, il presidente Rocco Commisso si è già fatto sentire con l’amministrazione fiorentina. Come scrive Repubblica, tra i quesiti posti dalla Fiorentina al sindaco Dario Nardella, figurano: ci saranno indennizzi per i mancati guadagni da botteghino?; la nuova convenzione che scatterà dal prossimo 1° luglio che costi avrà (ora pesa per 1,1 milioni l’anno, ndr); nel nuovo Franchi, chi gestirà pubblicità e marketing?

Fiorentina senza stadio; Commisso chiede lo sconto

«Giocare due stagioni fuori dal Franchi? Certo non una nostra scelta. Noi non avremmo mai voluto andar via: siamo stati messi di fronte al fatto compiuto». Non è una dichiarazione ufficiali, ma in casa Fiorentina questo è diventato il principale refrain rivolto a Palazzo Vecchio, scrive il quotidiano romano. Rocco Commisso, inoltre, già da gennaio 2024 dovrà fare a meno dell’incasso derivante da una delle due curve che sarà il primo settore oggetto di lavori. La Fiorentina quindi ha cheisto uno sconto al Comune sul prezzo della nuova convenzione. In cambio di questo taglio al prezzo da pagare, Palazzo Vecchio vorrebbe una garanzia, magari scritta, che Commisso non cambi idea e decida di farsi comunque uno stadio da solo, a quel punto rendendo vano l’investimento sul Franchi.

 

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