In Serie A si lavora per il ritorno di Conte, ormai svincolato: l’allenatore può riabbracciare l’Italia alla metà del prezzo.
Ieri sera è successo qualcosa che in pochi si sarebbero aspettati: il Tottenham ha mandato via Antonio Conte. Non sarà più lui il tecnico degli Spurs. Al suo posto la società londinese ha confermato il vice Cristian Stellini. Almeno fino a fine stagione.
Proprio come successo a Julian Nagelsmann del Bayern Monaco, il suo esonero è stato un fulmine a ciel sereno. Certo, forse un po’ meno per il tecnico salentino visto che l’aria di addio c’era già da un po’.
Ora in Serie A possono fare sul serio. Su di lui ci sono diversi top club che potrebbero sfruttare l’occasione per piazzare il colpo in vista dell’estate. A luglio si mischieranno le carte e inizierà una nuova stagione tutta da giocare.
Sarebbe una rivincita anche per Conte trovare subito una sistemazione dopo l’esonero del Tottenham. Nessun titolo vinto per lui è un duro colpo. In Serie A potrebbe quindi rilanciarsi definitivamente.
Su di lui c’è ancora la Juventus che ha iniziato a fare i conti con l’indagine a suo carico. Massimiliano Allegri è in bilico e la nuova dirigenza bianconera ha da tempo iniziato a guardarsi attorno. Conte è in lista.
La concorrenze nei confronti di Conte, tuttavia, non manca affatto. Attenzione anche a Milan e Roma. Con quest’ultima che rischia di finire in pole position visto che José Mourinho, ad oggi, sembra il primo allenatore in Serie A con le valigie già pronte.
Il suo ritorno in Italia, però, potrebbe rivelarsi un vero e proprio affare. Calcio e Finanza ha provato a spiegare i motivi per i quali Conte in Serie A è possibile. E per giunta alla metà di quello che in altre circostanze sarebbe il suo costo.
La Serie A può sfruttare degli sgravi fiscali per permettere a Conte di tornare a casa. Proprio come aveva fatto l’Inter, vincitore dello scudetto quell’anno, grazie al Decreto Crescita. I presupposti per uno sconto sull’ingaggio non mancano.
La cosiddetta norma sugli impatriati prevista dal Decreto Crescita, rivela il portale, permetterebbe sgravi fiscali fino al 50% per redditi prodotti in Italia. I club di Serie A lo sanno bene e sperano di poter sfruttare la situazione a loro vantaggio.
I criteri per prendere Conte approfittando del regime agevolato sono tre:
– Aver avuto la residenza all’estero durante i due peridio d’imposta precedenti al trasferimento in Italia.
– Rimare in Italia per due anni dopo il cambio di residenza.
– Svolgere la propria attività lavorativa sul territorio italiano.
Insomma, a grandi linee i presupposti ci sarebbero tutti. O quasi, c’è solo una cosa da capire per il ritorno in Serie A di Conte. Ovvero quella relativa ai due periodi d’imposta sopracitati. Per essere considerati residenti all’estero è necessario trascorrere 183 giorni nei quali si è prodotto un reddito.
Questo significa che Conte, se vorrà permettere ad eventuali club di Serie A di godere degli sgravi fiscali, dovrà rimanere in Inghilterra almeno fino al termine del contratto: scadenza prevista per il 30 giugno prossimo. Dopodiché la residenza potrà nuovamente essere spostata in Italia.
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