Francesco Totti, messaggio da brividi: i suoi tifosi hanno le lacrime agli occhi. L’ex capitano della Roma ricorda un evento speciale della sua carriera
Aveva sedici anni e mezzo, poco più che un adolescente, Francesco Totti quando mise piede in campo per la prima volta con quella maglia che non si è più sfilato di dosso. Da talento scintillante delle giovanili, con le grandi squadre pronte a fare carte false pur di strapparlo al club capitolino, l’ex pupo di Porta Metronia si vide catapultato in prima squadra poche ore dopo aver realizzato una tripletta in una partita della Primavera giallorossa. La Roma di Vujadin Boskov era impegnata a Brescia in una gara resa drammatica da alcuni gravissimi incidenti avvenuti sugli spalti del Rigamonti. Ma quella domenica di fine marzo del 1993 è entrata nella storia del club e soprattutto di Francesco Totti.
A una manciata di minuti dal termine della partita che la Roma stava vincendo 2-0, il grande tecnico slavo, sembra raccogliendo un suggerimento del compianto Sinisa Mihajlovic, mandò in campo quello che sarebbe poi diventato il giocatore più forte della storia giallorossa. E ricordando quel momento, l’ex numero dieci ha voluto inviare un messaggio attraverso i social che ha scatenato la commozione di tutti i suoi tantissimi tifosi.
Tramite il suo profilo Instagram, l’ex capitano e numero dieci ha rivissuto in qualche modo quel giorno, l’istante in cui fece il suo esordio in Serie A, la prima di oltre 600 presenze nel massimo campionato, tutte rigorosamente con la maglia della sua Roma. E Totti ha voluto condividere con i sostenitori giallorossi il ricordo, struggente, di quella giornata indimenticabile.
Francesco Totti, messaggio da brividi: il ricordo dell’esordio in A commuove tutti
Un lungo messaggio che nel giro di qualche ora ha fatto il giro del web e strappato lacrime di commozione a tutti i tifosi romanisti. L’ex numero dieci ha compiuto un vero e proprio salto indietro con una virtuale macchina del tempo. Fu un giorno speciale, quella domenica 28 marzo del 1993. Vujadin Boskov, il mago di Novi Sad, a una manciata di minuti dalla fine di quella gara che i giallorossi avevano ormai in tasca, decise di gettare nella mischia quel giovanissimo talento che prometteva meraviglie.
Il pensiero di quel momento è rimasto scolpito con il marmo nella mente di Francesco Totti. “28 marzo 1993, Brescia-Roma: Boskov all’87’ si gira verso di me e mi dice “ehi tu, scaldati”. Pensai stesse parlando con Muzzi che era accanto a me, in panchina”. E invece no, perchè zio Vuja aveva indicato proprio il sedicenne gioiello della Primavera.
Un brivido lungo la schiena, un carico di emozione che forse nell’arco della sua pluriventennale carriera il numero dieci non avrebbe mai più provato, nemmeno il giorno della conquista del terzo, storico scudetto della storia della Roma. E da quell’esordio inaspettato sono trascorsi trent’anni, una vita intera. “30 anni, ma davvero? Grazie ancora e per sempre”. I tifosi della Roma non possono far altro che ricambiare.