Il caso plusvalenze tiene ancora banco in casa Juventus. Le indagini e i processi che si stanno svolgendo in questi mesi hanno ancora molti volti nascosti che pian piano stanno salendo a galla e stanno inquadrando sempre meglio la situazione. Tutto può ancora succedere, dall’assoluzione totale ai grandi rischi di cui si è spesso sentito parlare.
Per la Juventus è una partita ancora tutta da giocare e non è detto che si riuscirà a risolvere entro la fine di questa stagione. Ci sono ancora molti aspetti da dover considerare e le difficoltà stanno aumentando di settimana in settimana. Ora sono emersi nuovi rischi sul caso plusvalenze che potrebbero portare a nuove sanzioni.
Plusvalenze Juventus, cosa sta emergendo dalle indagini
Il caso plusvalenze è ancora vivo per la Juventus. La penalizzazione in classifica al club bianconero potrebbe essere annullata ma ci sono delle novità molto importanti che stanno emeergendo nelle ultime ore che possono cambiare ancora una volta le carte in tavola.
Tra plusvalenze e sugli accordi privati di “recompra” sono state scoperte almeno altre 6 squadre che hanno fatto affari con la Juventus e che rischiano in classifica. La situazione è in continuo divenire e potrebbe cambiare le carte in tavola da un momento all’altro.
Le indagini in corso sul caso plusvalenze portano alla luce nuovi problemi. Ci sono alcuni “documenti occultati” che possono diventare determinanti per i processi ancora in atto.
Plusvalenze e “recompra”, nuove scoperte degli inquirenti
La Juventus è sotto accusa anche per il “sistema recompra”. In accordo privato e mai depositato con altri club, infatti, i bianconeri avrebbero fatto affari stabilendo anche le cifre del ri-acquisto di diversi calciatori.
Cosa accadeva? La Juventus iscriveva a bilancio plusvalenze per giocatori che si impegnava a ricomprare con scritture private e non ufficiali. Il club che cedeva il calciatore faceva figurare a bilancio guadagni “artificiali”, mentre il club acquirente poteva iscrivere a bilancio costi superiori a quelli sostenuti.
Le operazioni di recompra mettono nei guai la Juventus e altri club. Gli affari portati conclusi sia in Italia che in Europa portano ad indagare anche su altre sette società: Cagliari, Udinese, Bologna, Atalanta, Sassuolo, Sampdoria e Sion.
Sistema recompra Juventus: documenti occultati ai revisori dei conti
Uno dei casi emblematici su cui sta studiando la giustizia sportiva riguarda la “recompra” di Rolando Mandragora. La Juventus cede all’Udinese per 20 milioni, con un accordo (in parte non rispettato) sul riacquisto a 26 milioni.
Il Fatto Quotidiano svela un confronto mediante mail tra il manager Giulio Guglielmo Locci e i dirigenti della Juventus: “I revisori mi chiedono notizia di eventuale documento a latere
relativo all’acquisto di Mandragora. Confermerò che non esiste alcun documento salvo i modelli depositati“.
Dallo scambio di mail secondo gli inquirenti emerge chiaramente che gli impegni assunti dal club per l’obbligo di acquisizione di Mandragora con il “sistema recompra” sarebbero state non solo a conoscenza di più uffici e dirigenti della società, ma anche occultati nei confronti della società di revisione dei conti.