Il focoso opinionista si è lasciato andare un po’ troppo nella sua invettiva contro i tifosi: la ‘leggerezza’ potrebbe costargli carissima.
Vada – sempre considerando il personaggio – per le parolacce e per gli attacchi diretti, conditi in taluni casi da insulti. Vada per un atteggiamento che talvolta è sembrato fin troppo aggressivo, con le proprie opinioni portate avanti col solito linguaggio colorito. Stavolta però si è andati oltre. Antonio Cassano, ospite fisso, in qualità di opinionista, dell’ormai celeberrima BoboTV, potrebbe pagare a caro prezzo la sua scarsa attenzione all’utilizzo di un linguaggio politically correct.
Si parlava, nel canale Twitch utilizzato dall’ex attaccante dell’Inter assieme allo stesso Fantantonio, a Nicola Ventola e a Lele Adani, del presunto episodio di razzismo che ha visto come vittima Romelu Lukaku nella semifinale d’andata di Coppa Italia contro la Juve. Giova ricordare che il Giudice Sportivo ha già sanzionato il club bianconero con la chiusura della propria curva nel prossimo match casalingo della Vecchia Signora: Juve-Napoli del 23 aprile vedrà uno spicchio dello Stadium totalmente deserto. Sull’argomento ne è nato un appassionato dibattito, che ha visto Cassano protagonista di una dura invettiva.
“Lele – incalza Cassano riferendosi ad Adani –, non so quale aggettivo usare per queste situazioni. Quando io dico che il calcio italiano è una m***a, lo dico a livello tecnico, a livello gestionale, di certe situazioni… Quello che è successo l’altro giorno a Lukaku ha dell’ incredibile”, ha esordito l’ex talento di Bari Vecchia. In questo preciso momento, il patatrac, la parola ‘proibita’, lo sgomento in studio degli altri amici opinionisti.
“Ancora oggi, e siamo nel 2023… e razzista, e n***o, e su e giù. Basta, non ne posso più. I vertici del calcio italiano devono iniziare a fare una cosa, senza se e senza ma: pene certe. Inter, Juve, Milan, Cesena, Viterbese, Sanmartinese. Cinque, sei, sette partite con lo stadio chiuso. Senza che l’avvocato ti possa nemmeno difendere!”, ha concluso Cassano. Evidente lo scivolone dell’ex calciatore, tra le altre, di Roma e Inter. Infatti la policy di Twitch proibisce severamente l’utilizzo del termine da noi riportato con l’autocensura degli asterischi. Twitch, regolamento alla mano, potrebbe punire Cassano con l’espulsione dalla piattaforma.
La parola in oggetto, a causa del suo riferirsi sovente in maniera dispregiativa a persone con la pelle scura, evocando un passato di schiavitù e razzismo, negli ultimi anni è stata cancellata dal ‘politically correct‘. E quindi bandita in molti contesti, perchè ritenuta offensiva: ci si riferisce infatti ad essa come ‘N-Word’. Questa regola era ed è ben conosciuta anche dai compagni d’avventura di Cassano, che non a caso sono rimasti di sasso dopo aver sentito il loro amico utilizzare il suddetto termine bandito.
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