L’impresa del ‘Da Luz’ riabilita la figura di Inzaghi, che potrebbe finre nel mirino di qualche big in vista del prossimo anno.
Sembrava morto, invece è risorto. No, non siamo rimasti con la testa e con il cuore alla Santa Festività della Pasqua. E non vogliamo essere blasfemi, ci mancherebbe. Stiamo pur sempre parlando di calcio, ma la metafora sembra quasi perfetta per descrivere la parabola di Simone Inzaghi, passato in poche ore da tecnico sulla graticola – c’è chi ipotizzava anche un immediato arrivo di Chivu un caso di sconfitta al ‘Da Luz‘- ad eroe della notte portoghese.
Rassicurato da Beppe Marotta in persona sulla sua permanenza alla guida dell’Inter almeno fino alla fine della stagione in corso – inequivocabili le parole del dirigente pronunciate nell’immediato pre-partita di Lisbona – il tecnico si è meritato la rinnovata (od obbligata, come sostiene qualche maligno) fiducia con una grande impresa europea. Non la prima dell’anno. La compagine nerazzurra ha disputato una gara perfetta, meritando appieno una vittoria che ora spalanca alla Beneamata le porte della semifinale di Champions. Dove incontrerebbe una tra Milan e Napoli per una doppia sfida fratricida ad altissima tensione.
Al di là degli scenari dell’immediato e vicino futuro però – che potrebbero ad ogni modo dischiudere ad Inzaghi le porte di una clamorosa permanenza alla Pinetina in caso di approso alla finale di Istanbul – la notte di Lisbona potrebbe essere stata decisiva per la carriera dell’allenatore piacentino.
Se l’Inter dovesse raggiungere una semifinale che ormai sembra davvero alla portata, il pedigree di Inzaghi sarebbe arricchito da un traguardo che in pochi possono dire di aver raggiunto. L’uomo delle Coppe poi è anche in corsa per la finale di Coppa Italia, altra competizione che spesso lo ha visto protagonista di grandi imprese sin dai tempi in cui guidava la Lazio. Insomma, se da un lato le parole di Marotta sono state in qualche modo profetiche sulla bontà della scelta della dirigenza di proseguire con Inzaghi fino al termine della stagione, dall’altro potrebbero essere una sorta di traino per il futuro del tecnico in un altro club.
Anche quest’anno, come nelle stagioni passate, il mercato degli allenatori è in grande fermento. Restando alle big che già ora necessiterebbero di un coach di grande spessore per iniziare al meglio il prossimo anno – ma da qui a giugno se ne potrebbero aggiungere altre – Tottenham, Chelsea e PSG potrebbero bussare alle porte dell’ex attaccante per un incarico di grande prestigio. Non osiamo immaginare cosa si scatenerebbe se i nerazzurri dovessero replicare la cavalcata vincente di Mourinhiana memoria datata 2010…
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