L’Atalanta ha trovato la nuova pepita d’oro, è un classe 2003 e viene dalla Danimarca. Si chiama Rasmus Hojlund e tutti i giornali parlano di lui.
Perché è impossibile non farlo davanti alle prestazioni che il ventenne sta sfornando sia nella nostra Serie A che in nazionale; e se già il suo nome si faceva insistente con i suoi sette gol e tre assist collezionati nelle venticinque gare di campionato, il mondo ha imparato a conoscerlo nella pausa nazionale.
Cinque gol in due partite con la sua Danimarca, che drammaticamente (fra l’altro) perde in Kazakistan subendo tre reti in dieci minuti. Ma dalla terribile notte di Baku, ciò che la nazionale biancorossa porta via è la consapevolezza di aver trovato davanti un futuro fenomeno.
Ad onor del vero, il centravanti danese non è proprio uno sconosciuto: già in patria si parlava moltissimo di lui prima che giungesse in Italia: Hojlund esce dalle giovanili del Brondby, per poi accasarsi a quelle del Copenaghen, che lo vende già la scorsa estate allo Sturm Graz per quasi due milioni di euro.
Nonostante non abbia neppure vent’anni, in Austria il suo cartellino lievita e nella sessione di luglio del calciomercato, l’Atalanta per portarlo a Bergamo ha dovuto spendere la bellezza di diciassette milioni di euro a scatola chiusa.
Chiudere il ciclo del duo Muriel – Duvan Zapata non era semplice, me la compagine nerazzurra ci è riuscita egregiamente, affiancando il gigante danese (un metro e novantuno) al versatile Lookman. Dopo neppure nove mesi dopo, il valore di Hojlund è raddoppiato e la dea, sorniona, spara alto.
In prima fila le italiane, con il Milan che cerca il futuro centravanti, considerando l’età di Olivier Giroud che inizia a pesare. Origi non ha convinto e Ibrahimovic ha superato i quarant’anni.
L’eventuale acquisto di un profilo come quello del danese potrebbe essere l’identikit ideale del calciatore perfetto per il progetto attuale del Milan.
Poi Napoli e Juventus che, per motivi diversi, potrebbero accettare di perdere per cifre enomi rispettivamente Victor Osimhen e Dusan Vlahovic e vedono nella punta dell’Atalanta il futuro dell’attacco: proprio i bianconeri sembrano i grandi favoriti e lì il danese si troverebbe forse meglio, considerando il sistema tattico di Allegri che mirerebbe a metterlo a suo agio.
Un’eventuale 3-5-2, che i bianconeri schierano ormai sistematicamente da mesi, gli farebbe continuare a percorrere quella strada intrapresa in Lombardia.
In terra partenopea, invece, dovrebbe adattarsi ad un attacco a tre, diverso dal suo solito modus operandi.
Le voci di corridoio, però, voglio anche le sirene della Premier sul calciatore, con Newcastle e Arsenal vigili su un profilo per il quale già oggi Percassi e D’amico chiedono oltre quaranta milioni di euro.
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