Nella Juve del futuro non c’è spazio per Andrea Agnelli: le rivelazioni confermano la centralità di John Elkann
13 anni costellati di successi – soprattutto in Italia – e di qualche delusione europea, con due finali di Champions League perse contro le superpotenze spagnole. 13 anni segnati dall’arrivo di grandissimi campioni (Cristiano Ronaldo su tutti) e di cessioni record (Paul Pogba).
Scudetti e Coppe Italia come se piovesse sono stati il marchio di fabbrica del suo mandato, durato dal 2010 al 2023. Andrea Agnelli è un pezzo importante della storia della Juve: basti pensare che i 19 trofei vinti sotto la sua gestione rappresentano il palmarès più ampio della storia della società per singolo presidente.
La storia, com’è noto, siè interrotta il 29 novembre del 2022, data delle dimissioni sue e dell’intero CdA. Un atto che fu in qualche modo preparatorio – come molti avevano già sospettato all’epoca – della bufera giudiziaria che poi ha investito il club. E che ha poi comportato la penalizzazione di 15 punti inflitta alla squadra – pena successivamente sospesa in attesa di una nuova sentenza – e l’inibizione per due anni dello stesso nipote dell’Avvocato.
In attesa del nuovo filone d’inchiesta che riguarda il blocco degli stipendi sotto Covid e un presunto falso in bilancio annesso allo stesso, ci si interroga sul possibile futuro del l’ex numero uno della Juve. Il giornalista Paolo Momblano, un vero esperto della galassia bianconera, ha dato la sua chiave di lettura.
John Elkann e la Juve: “Protagonista”
“Non ho alcun dubbio sul fatto che John Elkann sia molto più di quanto noi crediamo. È l’attore protagonista sulle valutazioni in corso per la Juventus del futuro, perchè da quello che mi risulta gli incontri li fa lui“, ha dichiarato Momblano riferendosi al futuro tecnico-dirigenziale del club. Da queste considerazioni emerge dunque un’esclusione, anche in termini decisionali, di Andrea Agnelli per quello che riguarda la programmazione del club.
Chi aveva pensato che quest’ultimo potesse tornare, in un futuro più o meno vicino, a far parte del processo decisionale della società, anche senza ricoprire incarichi istituzionali, forse resterà deluso. La Juve e l’ex presidente prenderanno strade diverse. Anzi, le hanno già prese.
Resta ora da capire se la rivoluzione societaria, avviata con gli insediamenti di Ferrero e Scanavino in posti chiave, proseguirà con l’entrata in scena di un grande personaggio carismatico – si fanno insistentemente i nomi di Gigi Buffon, Giorgio Chiellini e Alessandro Del Piero – o se si continuerà a fari spenti, come accaduto finora. Molto ovviamente dipenderà dalle decisioni che assumerà la giustizia sportiva: non è del resto tramontata l’ipotesi che il club possa esser penalizzato ancora, al punto tale di ripartire dalla Serie B. Come accaduto con lo scandalo Calciopoli di 17 anni fa.