Il calcio italiano in questa stagione ha conosciuto diverse situazioni particolari extra campo, soprattutto con i club, vedi le penalizzazioni inflitte a Juventus, Reggina, Genoa e tanti altri sparsi in giro per lo stivale. Ma non solo le società stanno avendo problemi con la giustizia italiana.
Il protagonista di questa nuova vicenda è addirittura un arbitro, che nelle scorse ore è stato anche denunciato. Le accuse, pesanti, mosse nei suoi confronti, ed anche di un altro collega a quanto pare coinvolto, hanno portato la procura della FIGC ad aprire un’indagine in merito. La faccenda potrebbe infittirsi nelle prossime settimane, con l’arbitro che rischia grosso.
Un altro uragano giudiziario sta per travolgere il calcio italiano. Questa volta i protagonisti, in negativo, non saranno i club italiani, bensì chi in campo dovrebbe rappresentare la purità di questo sport: gli arbitri.
Nelle ultime ore, infatti, la procura della FIGC, con a capo Giuseppe Chinè, ha aperto un’indagine basandosi su una denuncia mossa da un direttore di gara nei confronti addirittura di suoi stessi colleghi e figure superiori.
Il fischietto di Foggia Pasquale De Meo, stando infatti a quanto riportato dall’ANSA, ha denunciato alla FIGC i comportamenti -a quanto pare poco consoni- di alcune figure di spicco dell’AIA, figli però di tensioni che nascono da molto prima.
La procura della FIGC ha aperto un’inchiesta a seguito di una denuncia presentata dal guardalinee Pasquale De Meo. Il fischietto della sezione di Foggia ha fatto la voce grossa con gli istituti giudiziari di competenza, colpevolizzando i comportamenti di Gianluca Rocchi, responsabile della Can A e B, e degli arbitri -e colleghi- Daniele Orsato e Paolo Valeri.
Il procuratore FIGC Giuseppe Chinè si è interessato a voler far luce sulla questione, per l’appunto, da una denuncia dello stesso De Meo che, in occasione della sfida fra Milan ed Empoli dello scorso 7 di Aprile, aveva messo a verbale le critiche dell’osservatore arbitrale nei confronti dei vertici AIA durante la presidenza Trentalange.
Da quel giorno in poi il fischietto di Foggia ha avuto aspri e animanti colloqui con Rocchi, il designatori, ed Orsato, ai quali si vanno ad aggiungere anche quelli precedenti con Valeri. Ed sono proprio queste -particolari- tensioni, oggetto di studio della procura della FIGC che ora, ovviamente, punta a fare chiarezza in merito.
L’inchiesta che vede coinvolti gli arbitri De Meo, Rocchi ed Orsato, è mossa da ben due distinte denunce arrivate alla procura di Chinè, con una che arriva dal comitato nazionale dell’AIA e l’altra direttamente da Rocchi.
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