Tiene banco il caso Vlahovic, dopo quanto accaduto domenica scorsa in quel di Atalanta-Juventus: dichiarazioni molto dure
Giornate di coppa molto intense per il calcio italiano, occhi puntati sulle semifinali delle competizioni europee. Ma l’eco di quanto accaduto in Serie A, domenica scorsa, non può non essere presente ancora oggi, dopo i numerosi scontri diretti e soprattutto dopo episodi gravi come quello che si è verificato a Bergamo.
La Juventus ha battuto per 2-0 l’Atalanta in un fondamentale scontro diretto per la zona Champions ma l’evento del giorno sono stati, purtroppo, gli insulti razzisti del Gewiss Stadium nei confronti di Dusan Vlahovic. Il quale ha siglato il gol del raddoppio allo scadere e ha reagito in maniera fortemente polemica nei confronti della curva bergamasca. La coda polemica si è allungata con l’ammonizione dell’attaccante serbo a seguito della sua reazione, ma anche per via delle dichiarazioni di Gasperini, allenatore dei nerazzurri, che hanno lasciato molto perplessi.
Caso Vlahovic, l’attacco in diretta: “Un allenatore deve prendere le distanze”
Il tecnico bergamasco, a fine partita, davanti ai microfoni delle tv ha minimizzato e ha sostenuto che non si trattasse di razzismo, ma di insulti a titolo personale, con la necessità di non fare di tutta l’erba un fascio e di un distinguo tra la tipologia di insulti. Frasi che da più parti sono state duramente stigmatizzate.
Sul canale Twitch di TV Play, è intervenuto l’ex arbitro Claudio Gavillucci. Si tratta di una vicenda che ha una valenza particolare per l’ex fischietto, visto che, come si ricorderà, nel 2018 sospese Sampdoria-Napoli per i buu razzisti a Koulibaly. Gavillucci si è espresso assai duramente nei confronti dell’allenatore: “Le sue dichiarazioni sono la cosa più grave. Non mi aspetto di certo da un allenatore che a fine partita non condanni fermamente l’accaduto e non prenda le distanze”. Nel prosieguo del suo intervento ha poi sottolineato come all’estero il tema sia trattato assai diversamente dalle istituzioni politiche e calcistiche e che l’approccio italiano risenta di una mancata volontà di individuare e perseguire adeguatamente i responsabili.
Sull’ammonizione a Vlahovic, altro elemento, che ha generato diverse polemiche, Gavillucci chiarisce: “E’ corretta dal punto di vista disciplinare, gli arbitri devono attenersi alle regole e seguire i ruoli in campo così come per i calciatori”. A suo parere, però, potrebbe esserci come avvenuto per Lukaku la ‘grazia’ per Vlahovic.