La Juventus continua ad alzare la voce contro le “ingiustizie” subite in Italia ed Europa: la protesta del club può diventare clamorosa.
Di questa stagione della Juventus, a prescindere dal finale, tutto si potrà dire meno che non sia stata travagliata, complicata, sofferta. Tra alti e bassi a livello di risultati, la squadra ha mostrato un calcio per lunghi tratti mediocre, povero di idee e di qualità. Fuori dal campo, poi, i tifosi hanno vissuto, e stanno continuando a vivere, un incubo. Intercettazioni, giudizi, sentenze affrettate, ricorsi, controricorsi, stangate paventate e poi ritirate.
Addirittura ipotesi di retrocessione o minacce di altro tipo. La situazione si è fatta giorno dopo giorno sempre più pesante, e anche per questo motivo si fa largo la l’idea di una protesta senza precedenti: finire il campionato con la Primavera in campo. A prescindere da quanto si voglia credere alla giustizia, e in particolar modo a quella sportiva, è evidente che i tifosi del club bianconero si sentano in questa fase perseguitati ben oltre le proprie colpe.
Questo anche per una stampa “amica” che non aiuta certo a creare un’opinione pubblica in grado di giudicare i fatti con discreta oggettività, mistificando invece spesso la realtà. Per certa stampa così fan tutti, e tanto basterebbe a cancellare delle colpe che invece sembrano chiare ed evidenti. Plusvalenze, stipendi, bilanci taroccati.
La Vecchia Signora sta pagando, e probabilmente continuerà a pagare, colpe che sono esclusivamente da riferire alla vecchia dirigenza, non certo a qualche giudice colluso. Ma l’apparente frettolosità e superficialità delle sentenze, in aggiunta a un comportamento arbitrale in Europa che lascia quanto meno perplessi, stanno portando tifosi e società a perdere la pazienza, al punto da far trapelare l’idea di una protesta che sarebbe davvero clamorosa.
Sotto attacco in Italia, velatamente danneggiata in Europa, la Juventus sta cercando le contromisure. Se qualche tifoso ha provato organizzare una grande protesta corale basata sulla disdetta degli abbonamenti televisivi, nel tentativo di colpire il calcio in ciò che maggiormente conta per i vertici, il portafogli, alcuni addetti ai lavori (in particolare qualche giornalista) suggeriscono invece di protestare in maniera più evidente e clamorosa: mandando la Primavera in campo fino alla fine del campionato.
L’idea, lanciata a più riprese, e non solo a Torino, è stata supportata con forza nelle ultime ore su Twitter da Roberto Pavanello, giornalista de La Stampa. Un modo davvero rumoroso per far sentire la voce di una squadra e di una società che si sentono vittime di un sistema che vuole, in ogni modo, colpire il club ben oltre le sue colpe.
Tutto questo per via di una giustizia sportiva italiana che, secondo Pavanello, ormai punta a tutto meno che alla giustizia. Ognuno è ovviamente libero di credere a ciò che vuole credere e di interpretare i fatti secondo il proprio giudizio, la propria coscienza e la propria obiettività. Una proposta del genere fa però sorgere una domanda, che in realtà dovrebbero forse porsi tutti coloro che minacciano un’azione del genere: ma a cosa servirebbe schierare la Primavera?
Seriamente si può pensare che un gesto di questo tipo possa servire a far cambiare idea a un giudice davanti a determinate prove? La sensazione è che più che una forma di protesta, una scelta del genere potrebbe trasformarsi in un capriccio. E forse è ciò di cui la Juventus, nella situazione critica in cui si trova, meno avrebbe bisogno.
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