Irrompe la maxi offerta per l’acquisizione delle quote societarie dello storico club inglese, così diventerebbe una strapotenza di livello mondiale.
Tutte le società, almeno una volta nella loro storia, hanno il bisogno impellente di cedere il passo a nuove realtà imprenditoriali, generalmente più forti e solide economicamente. Questo perché, come in tutti i campi d’applicazione del mondo moderno, anche il calcio va incontro a continue evoluzioni che spesso portano i club a doversi adeguare a spese crescenti e cambiamenti strutturali di una certa rilevanza.
Negli ultimi mesi è capitato con il Chelsea, passato dalle mani della famiglia Abramovich al magnate statunitense Todd Boelhy, il quale avrebbe investito centinaia di milioni di sterline per apportare modifiche sostanziali soprattutto a livello d’organico.
Anche l’Inter, a più riprese, è stata etichettata come club in transizione dalla gestione di Steven Zhang – rappresentante del colosso cinese Suning – a quella di potenziali investitori del Bahrain raccolti nella denominazione di Investcorp. Eppure, almeno fronte nerazzurro, nulla sarebbe stato ancora deciso e la presenza di Zhang persiste. Per il club di Viale della Liberazione sono stati fissati dei paletti importanti propedeutici a tale svolta societaria, come la richiesta da almeno 1 miliardo di euro.
Ma questa barriera non è nulla in confronto a quel che potrebbe scatenare un vero record di livello mondiale in Premier League: una trasformazione radicale che poterebbe il Manchester United ad essere ceduto per la “modica” cifra di 6 miliardi di euro. Follia pura.
Cessione da record, insiste il gruppo qatariota
A far presente l’ingente mole dell’investimento sono gli stessi colleghi inglesi del ‘Times’, i quali avrebbero riportato contatti avanzati e pressoché definitivi per l’acquisizione del 100% delle quote societarie dei ‘Red Devils’ da parte dello sceicco Jassim bin Hamad al-Thani.
Nonostante il prezzo sia tendenzialmente cresciuto e le richieste della società mediatrice Raine Group sempre più insistenti, i qatarioti non demordono nel manifestare il proprio interesse concreto per la conclusione positiva dell’affare.
Certo la proprietà americana dei Glazer preferirebbe rimanere parte integrante del progetto detenendo una percentuale delle quote tutta per sé, evenienza che accadrebbe anche nel caso in cui non fosse al-Thani ad aggiudicarsi l’asta, ma l’altro concorrente Jim Ratcliffe, rappresentante della INEOS. Con la sessione di mercato ormai prossima all’apertura, la vendita dello United deve necessariamente prendere una piega. Che sia o no inaspettata, potrebbe rivelarsi comunque un’operazione da capogiro.
