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Patteggiamento Juventus: il ruolo “nascosto” di Gravina

Juventus e Procura Federale hanno raggiunto un’intesa. Ecco perché  il presidente Figc può cantare vittoria.

Mentre tutti aspettavano il 15 giugno per l’udienza relativa al dibattimento su manovre stipendi (2019-2020 e 2020-2021), sui rapporti con gli agenti e sulle partnership cosiddette sospette con altre società, le parti lavoravano in segreto per trovare un’intesa da sottoporre al vaglio della corte di I grado Figc.

Agnelli, Cherubini e Arrivabene (LaPresse) – calcionow.it

Come previsto dall’articolo 127 del Codice di Giustizia Sportiva infatti, la Juventus e il Procuratore Federale, Giuseppe Chinè, avevano la possibilità raggiungere un accordo da sottoporre poi alla valutazione del collegio presieduto da Carlo Sica. E così è stato.

Come scrive Il Corriere dello Sport, proprio in virtù di questa intesa, su ricorso d’urgenza dei bianconeri, il Tribunale Federale ha anticipato alle 10.30 di stamattina l’udienza prevista per il 15 giugno. La sentenza è giunta nel primo pomeriggio, a dimostrazione che sull’accordo si stava lavorando da tempo.

Juventus: con 718.000 euro partita chiusa

Alla fine i bianconeri e la Procura Federale hanno trovato la quadra, confermando le anticipazioni della vigilia. La Juventus pagherà 718.000 euro (circa 1 milione se si considerano i dirigenti, ndr), in cambio rinuncerà a fare ricorso. Quindi, da parte del club e da quasi tutti i dirigenti interessati, nessuna istanza né in sede sportiva, né in sede amministrativa, leggi TAR.

IL quasi è riferito ad Andrea Agnelli. L’ex presidente non ha voluto rinunciare a proporre appello, la sua posizione è stata stralciata e sarà quindi l’unico alla sbarra il prossimo 15 giugno. La volontà della Vecchia Signora di addivenire ad un accordo si era già intuita nelle parole pronunciate da Francesco Calvo in occasione del match con il Milan.

Il Chief Football Officer aveva parlato di “ingiustizia subita”, con il club “deferito per un articolo e condannato per un altro”. Alla fine però il dirigente aveva detto che “ormai le decisioni erano state prese”, rivelando la volontà di rinunciare al ricorso al Collegio di Garanzia contro i 10 punti di penalizzazione inflitti dalla Corte D’Appello Federale il 22 maggio.

Francesco Calvo (LaPresse) – calcionow.it

Dietro a queste parole c’era la consapevolezza di essere ad un passo dall’accordo con Chinè. La strategia della Continassa, era ormai scoperta: chiudere tutti i conti con la giustizia sportiva in questa stagione, evitando così una partenza con un’ulteriore penalità l’anno prossimo. Tecnicamente, lo ripetiamo, affinché l’intesa tra Juventus e Procura Federale diventasse definitiva, serviva l’ok del Tribunale Federale presieduto da Carlo Sica, assenso arrivato senza troppa fatica.

Patteggiamento: ecco perché conviene a tutti

La scelta odierna del Tribunale Federale di accettare il patteggiamento tra Juventus e Procura Federale chiude la lunghissima pagina della giustizia sportiva, iniziata nell’aprile 2022 con il proscioglimento sul primo processo per le plusvalenze. L’intesa ha fatto felice anche la Figc, evitate altre lungaggini con il calcio italiano che sarebbe rimasto sotto i riflettori dei media per vicende extra-campo.

La Juventus, come detto, mirava a chiudere la pratica in questa stagione, a costo di rimanere senza Europa. La squadra di Allegri, a quota 59 punti, resta potenzialmente in corsa per l’Europa League, essendo a -1 dalla Roma, sesta, e -2 dall’Atalanta, quinta. In ogni caso la Vecchia Signora si qualificherebbe alla Conference League. Dopo la pronuncia odierna, la Uefa al massimo potrebbe decidere di levare alla Juventus anche la terza competizione europea, un danno accessorio minore che la Juventus accetterebbe senza fare drammi e che permetterebbe a Nyon di emettere una pronuncia “morbida” ma a sua modo afflittiva.

Gabriele Gravina (LaPresse) – calcionow.it

Infine Gravina. Il presidente della FIGC ha parlato di “bel risultato del calcio italiano” che ritrova così “serenità”. Dal 5 aprile 2023 l’inquilino di Via Allegri, insieme con la dirigente gallese Laura McAllister, è stato nominato vice-presidente della Uefa. Gravina sa benissimo che quello di oggi è un assist alla Uefa che non potrà usare il pugno di ferro con Bonucci&Co. Da numero due di Ceferin, il suo parere, seppur “clandestino”, sarà rilevante per chiudere la pratica Juventus anche a livello europeo. 

Gianluca La Penna

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