Spunta un retroscena interessante dietro l’addio di Paolo Maldini: ecco quali erano i piani della leggenda rossonera.
Non si placa il terremoto societario che ha colpito a freddo l’ambiente Milan. In poche ore, quell’assetto che pareva consolidato, è stato letteralmente rivoluzionato dal proprietario del club Gerry Cardinale.
I tifosi non hanno preso benissimo la mossa del titolare di RedBird in quanto a essere stato licenziato non è stato un dirigente qualsiasi, ma uno che ha i colori rossoneri stampati sul cuore e che ha dato una grossa mano a far tornare grande la società. Paolo Maldini non avrebbe mai immaginato di sgomberare l’ufficio anzitempo, ma la società ha deciso così accusandolo di aver gestito male le finanze della scorsa sessione estiva di calciomercato.
Oltre a ciò, Cardinale aveva in mente un futuro drasticamente diverso rispetto a quello che voleva Maldini: da qui sono nate le prime incomprensioni perlopiù di natura tecnica che hanno portato al clamoroso licenziamento. Nelle ultime ore tuttavia è emerso un retroscena abbastanza curioso sul tecnico che aveva in mente Maldini e che non è piaciuto affatto a Cardinale.
Milan, Maldini e quel ‘no’ di Cardinale: voleva un suo ex compagno
Molti dettagli emergeranno via stampa nelle prossime ore, ma al momento si può dire che l’ex dirigente e il maggior azionista del Milan avevano grosse divergenze circa il futuro della panchina.
Già perché stando a diverse fonti, Maldini avrebbe più volte espresso la volontà di sostituire Stefano Pioli. Ci sarebbe stato addirittura un confronto tra l’ex direttore dell’area tecnica e l’allenatore sullo scarso utilizzo di diversi giocatori acquistati la scorsa estate.
All’indomani della clamorosa sconfitta di La Spezia, Maldini si sarebbe convinto addirittura dell’eventualità di esonerare Pioli. Troppo umiliante fu quella sconfitta in trasferta, ma non si sarebbe mai immaginato di ricevere una doppia batosta persino in semifinale di Champions dall’Inter.
Maldini dunque era propenso a cambiare allenatore e sul suo taccuino ci sarebbe finito un suo ex sodale ai gloriosi tempi di Carlo Ancelotti: Andrea Pirlo. L’allenatore, che all’epoca si trovava in Turchia, era uno dei preferiti della dirigenza milanista per idee e stile di gioco. Ma tutto ciò non piaceva affatto a Cardinale che dal canto suo ha sempre apprezzato il lavoro di Pioli sebbene abbia criticato l’andamento di quest’ultima stagione.
Dissidi interni sul nome dell’allenatore, ma anche diversi conflitti su come spendere le finanze rossonere. Secondo il Giornale infatti, diversi mesi prima della rottura, Maldini aveva inviato al presidente di RedBird un piano triennale relativo al futuro mercato del Milan. A quella mail non ha mai risposto nessuno, a dimostrazione del divario incolmabile tra società e dirigente.