Il passaggio di Messi all’Inter Miami ha fatto discutere: ecco perché ha rifiutato i petrodollari sauditi.
Lionel Messi ha salutato definitivamente l’Europa dopo quasi vent’anni dal suo primo arrivo a Barcellona, dove è diventato uno dei più grandi calciatori di sempre. All’età di 35 anni, il nativo di Rosario, intende cambiare aria e continente.
Messi ha infatti deciso di approdare all’Inter Miami, squadra di David Beckham, salutando così la possibilità di superare il rivale di sempre Cristiano Ronaldo nella classifica dei marcatori della Champions League. Mediaticamente si è parlato abbastanza dell’approdo in Major League Soccer della Pulce: dopo due anni non proprio semplici in quel di Parigi, aveva bisogno di cambiare prospettiva e di gustarsi gli ultimi anni di carriera nel migliore dei modi.
Per fare ciò tuttavia ha rifiutato la bellezza di 400 milioni di euro dai sauditi dell’Al Hilal che, stando ai loro piani societari, volevano “rispondere” ai rivali Al Nassr e Al Ittihad che hanno, come è noto, tra le proprie fila due grandi “nemici” di Leo: Cristiano Ronaldo e Karim Benzema.
Lionel Messi nelle scorse settimane si è trovato di fronte a un bivio: accettare l’offerta irrinunciabile dell’Al Hilal o sbarcare negli Stati Uniti? L’argentino era convinto di non voler partecipare al prossimo Mondiale – che si disputerà non a caso negli Stati Uniti e in Messico -, ma qualcosa sembra essere cambiato: con la possibilità di firmare per l’Inter Miami, gli è stata data l’opportunità di diventare ambasciatore del prossimo Mondiale.
Un ruolo che gli calza a pennello essendo il capitano che ha alzato la Coppa in Qatar. Dunque, la scelta di accettare l’offerta del Miami va inquadrata in questa prospettiva. Nella scelta di Leo non hanno pesato tanto i soldi quanto la possibilità di diventare uomo-immagine della competizione che si disputerà nel 2026.
Messi tuttavia ha valutato anche l’aspetto economico e, malgrado l’Inter Miami non goda delle stesse capacità finanziarie dell’Al Hilal, in Florida avrebbe la possibilità di massimizzare i suoi profitti derivanti dagli sponsor. Uno su tutti Adidas, ma non va dimenticata Apple, grande partner della MLS, che, all’annuncio dell’arrivo di Messi negli Usa, ha visto aumentare gli abbonamenti alla Apple Tv in maniera spropositata.
Inoltre, non va dimenticato che la Pulce possiede già una casa a Miami. Quindi avrebbe avuto una ragione in più per accettare l’offerta del club di Beckham che, tra l’altro, in questo momento non se la passa benissimo: il club della Florida è ultimo nella Eastern Conference della MLS con appena 15 in classifica.
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