Claudio Lotito tra il mercato e l’attività da senatore non tira mai il fiato. C’è una vicenda che però non trova la parola fine.
La Lazio ha concluso la stagione con un sorprendente secondo posto. I biancocelesti in campionato hanno dato il meglio di loro stessi, battendo tutte le big, o presunte tali. La squadra di Maurizio Sarri all’Olimpico ha superato Inter, Milan, Juventus e due volte la Roma nei derby. In trasferta sono arrivate le preziose affermazioni col Napoli campione d’Italia, l’Atalanta e la Fiorentina.
Dove ha deluso è stato in Europa, I ragazzi di Sarri sono prima usciti dall’Europa League, quindi una volta retrocessi in Conference, si sono visti eliminare dall’Az Alkmaar. Alla fine della stagione il bicchiere è pieno per tre quarti. La Champions porta in dote almeno 50 milioni che Lotito dovrà investire per ripetere l’exploit fatto in serie A.
La Lazio, come quasi tutte le squadre italiane, fatica ad alzare il livello dei ricavi. Senza Champions e senza fare trading, avere liquidità resta un’impresa. Tra i fattori negativi, il fatto che tolte Juventus, Atalanta, Udinese, Frosinone e Sassuolo, nella massima serie nessuno gestisca in proprio lo stadio. In tal senso, dal Campidoglio per Lotito non è arrivata una buona notizia.
L’assessore Onorato sul Flaminio: “Confronto avanzato con Cassa Depositi e Prestiti”
La Lazio di Claudio Lotito da tempo lavora all’idea di avere un impianto di proprietà. I fatti dicono che però, oltre le buone intenzioni, non si è mai andato. Già nel 2006, il presidente della Lazio si recò dall’allora sindaco di Roma. A Walter Veltroni si prospettò l’idea di costruire sui terreni di proprietà dell’imprenditore, localizzati sulla Via Tiberina. Ipotesi respinta al mittente perché l’ara non è edificabile.
Da almeno tre anni invece la parola stadio viene e affiancata alla nobile idea di ridare vita al Flaminio, l’impianto di Nervi diventato una latrina a cielo aperto. Come scrive calcioefinanza.it, mercoledì nella zona interessata c’è stato un sopralluogo da parte della commissione Sport capitolina.
Ad illustrare lo stato dell’arte, l’assessore comunale allo Sport e ai Grandi Eventi, Alessandro Onorato. “È un pugno al cuore vedere il Flaminio in questa situazione”, ha affermato Onorato a Repubblica, sul posto insieme al presidente della commissione Sport, Ferdinando Bonessio.
Sull’area ora avrebbe messo gli occhi un altro soggetto, oltre alla Lazio di Lotito. “’C’è un confronto avanzato con Cassa Depositi e Prestiti e il Credito Sportivo, che hanno avanzato una proposta di partenariato pubblico e privato”, ha rivelato Onorato. In realtà CDP nella stessa area ha già investito. Nella zona adiacente saranno realizzati altri immobili, un’area verde e le aree delle caserme di Via Guido Reni avranno una nuova veste.
L’assessore “Il Flaminio può avere la copertura”
Lotito, per giustificare la mancata presentazione di un vero progetto sul Flaminio dopo la richiesta di accesso agli atti effettuata ad agosto 2022, ha parlato di tre fattori. La mobilità e la mancata certezza sia sulla possibilità di avere un’ampia capienza (ora il Flaminio al massimo arriva a 21.000, dr), sia sulla reale possibilità di realizzare una copertura. Su questo ultimo punto, ecco la risposta di Onorato.
“Chi crede che non si può fare nulla sbaglia. Servono i soldi. E a livello di mobilità, questo quadrante è perfetto», ha sentenziato l’assessore.