L’ex presidente bianconero ha rifiutato il patteggiamento e prosegue la sua battaglia. I prossimi passi del dirigente.
La Juventus ha chiuso la querelle con la giustizia sportiva italiana lo scorso 31 maggio. I legali bianconeri, d’accordo con la Procura Federale, hanno visto accolta dal Tribunale Federale Nazionale la proposta di patteggiamento. Il processo era quello del filone stipendi. La Vecchia Signora quindi, per quanto concerne la giustizia sportiva italiana, ha chiuso con 10 punti di penalizzazione e 718000 euro di ammenda.
In merito ai dirigenti, sono passate in giudicato le squalifiche dell’ex ds Fabio Paratici (30 mesi), l’ex ad Maurizio Arrivabene (16) e l’attuale ds, Federico Cherubini (16). L’unico a tenersi ancora le mani libere è stato proprio Andrea Agnelli, sanzionato con 24 mesi per le plusvalenze fittizie. Il terremoto sportivo ha avuto origine dall’inchiesta Prisma della Procura di Torino, ordinanza di oltre 140000 pagine.
Proprio in seguito all’azione dei giudici torinesi, il 28 novembre scorso si dimise l’intero CDA della Juventus. Con il presidente Andrea Agnelli e il vice, Pavel Nedved, lasciarono la poltrona anche l’ad Maurizio Arrivabene e altri sette consiglieri.
Agnelli prosegue la lotta in Tribunale: le date
Come riporta Tuttosport, Andrea Agnelli nei prossimi giorni è atteso da due appuntamenti importanti. Salvo cambiamenti dell’ultima ora, il 27 giugno avrà luogo davanti al Tribunale Federale Nazionale l’udienza per l’indagine sulle manovre stipendi nel biennio 2019-2021. L’organo giudicante sarà lo stesso che ha accettato il patteggiamento della Juventus, fortemente voluto dal presidente Gianluca Ferrero e dal Chief Football Officer, Francesco Calvo.
L’ 11 luglio invece davanti al Tar del Lazio si discuterà il ricorso per i 24 mesi incassati nel filone plusvalenze. Come scrive il giornale torinese, l’udienza a Via Campania, già posticipata rispetto al 15 giugno, potrebbe slittare ancora per la richiesta di una delle parti coinvolte.
A prescindere dalla data, rumors parlano comunque di un nuovo tentativo di accordo tra i legali di Agnelli e il procuratore Giuseppe Chiné. In termini tecnici, i due procedimenti sono connessi. Come scrive la stessa fonte, senza accordo Agnelli-Chinè in sede sportiva, il Tar dovrebbe pronunciarsi sulla richiesta di sospensiva da parte del proponente reclamo. Va detto che i giudici amminsitrativi dovranno esprimersi sopprattutto sulla richiesta di risarcimento da parte di Agnelli.
Tornando all’inchiesta Prisma, il Gup Marco Picco ha rinviato alla Cassazione la decisione sulla competenza territoriale. I legali bianconeri ritengono che essendo la Juve quotata in Borsa e trattandosi di reati legati al mercato (plusvalenze e bilanci alterati, ndr), il processo vada celebrato a Milano (sede della Borsa) o Roma (sede dei server di Piazza Affari). Intanto, la prossima udienza è stata fissata a giovedì 26 ottobre 2023. Il futuro del dibattimento dipenderà dai giudici della Suprema Corte.