Prosciolto dalle accuse dopo due anni di tensione: il centrocampista ora intende riscattarsi.
Di recente il calciatore dello Spartak Mosca Quincy Promes è stato costretto ad abbandonare la squadra moscovita per far rientro in Olanda. Motivo? È stato infatti condannato dal Tribunale di Amsterdam a scontare 18 mesi di carcere per violenza domestica perpetrata ai danni del cugino un paio di anni fa.
Situazione molto complicata dunque, ed è facile pensare che l’olandese possa decidere di salutare definitivamente il mondo calcio. Ma il suo caso non è unico in quanto, negli anni scorsi, altri calciatori hanno visto crollare dinanzi ai loro occhi la loro carriera e credibilità per via di accuse e problemi giudiziari abbastanza pesanti.
Ebbene, uno dei più noti in tal senso è l’islandese Gylfi Sigurdsson, ex stella dell’Everton e uno dei giocatori più famosi in terra di’Islanda. Ecco cosa gli capitò nemmeno un paio di anni fa.
Può finalmente tirare un sospiro di sollievo uno che, nemmeno un paio di anni fa, fu travolto dalle accuse di pedofilia, di sicuro uno dei reati più gravi in assoluto. Sigurdsson all’epoca dei fatti giocava nell’Everton ed era considerato a buon ragione uno dei pilastri dei Toffees nonché uomo di fiducia dell’allora tecnico Carlo Ancelotti.
L’islandese non era un calciatore qualsiasi: in Islanda era considerato l’idolo della tifoseria (fu incoronato per otto volte consecuive come calciatore islandese dell’anno), a Liverpool uno dei più talentuosi.
Ma tutto d’un tratto la sua vita è cambiata e dopo aver preso parte a una partita contro il Manchester City, fu accusato di reati sessuali abbastanza gravi che ne delegittimarono l’immagine. Fu costretto a lasciare il Regno Unito e a “rifugiarsi” nella sua Islanda. All’inizio non si era capito che fosse lui uno degli imputati, ma a Liverpool, dopo un paio di allenamenti saltati, capirono ben presto che fosse impelagato in qualche guaio con la giustizia.
Sigurdsson lo scorso aprile è stato prosciolto perché il fatto non sussiste. La giustizia britannica ha temporeggiato più del dovuto e ora l’islandese, convinto dai suoi legali, potrebbe passare al contrattacco chiedendo un risarcimento per i danni morali subiti.
Comunque, dopo due anni molto complicati nei quali la sua immagine ne è uscita con le ossa rotte, ora l’ex Everton può finalmente tornare a giocare. Si parla infatti di un suo approdo alla Major League Soccer. Lo riporta il The Sun secondo il quale a breve firmerà un contratto con il DC United allenato da Wayne Rooney, suo ex compagno all’Everton.
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