La carriera di Bonucci ha avuto una durata piuttosto lunga e gli ha regalato molte soddisfazioni. Ma a breve potrebbe volgere al termine.
Leonardo Bonucci è uno dei difensori più longevi presenti attualmente in Italia. Classe 1987, con la maglia bianconera ha avuto modo giocare la bellezza di 502 partite ufficiali. Numero che nel prossimo periodo potrebbe addirittura aumentare, nel caso in cui sia realmente intenzionato a proseguire con la sua carriera. Ma il giocatore potrebbe anche decidere di smettere.
Il suo debutto nel mondo dei grandi è avvenuto nell’ormai lontano 2006 (con la maglia dell’Inter) grazie all’iniziativa di Roberto Mancini. La qualità mostrata in campo non è affatto passata inosservata agli occhi degli addetti ai lavori, i quali già dai tempi di Bari avevano imparato ad apprezzarlo per via delle sue caratteristiche difensive. Si tratta infatti di un centrale di difesa roccioso e abile nell’impostazione. Probabilmente tra i migliori da questo punto di vista. I tanti anni trascorsi da titolare alla Juventus parlano chiaro.
La concorrenza nel corso del tempo è aumentata, ma la Torino bianconera lo ha sempre voluto al centro della difesa. Nonostante tutto e tutti. La parentesi al Milan non è piaciuta ai tifosi, ma al momento esatto del suo ritorno tutto è tornato come prima. A livello di trofei il giocatore può annoverare in Nazionale un oro agli Europei. Col la Juventus, invece, ben 18 trofei, di cui 9 scudetti. Insomma, una carriera prolifica sotto qualsiasi punto di vista.
Bene anche dal punto di vista realizzativo, considerando che grazie ai suoi inserimenti talvolta si è dimostrato un abile finalizzatore. Ma tutte le belle storie devono giungere ad un finale, prima o poi.
Bonucci pensa al ritiro: cosa succederà?
Non voler ammettere che Leonardo Bonucci stia contemplando di interrompere qui la sua carriera nel mondo del calcio sarebbe ingenuo a dir poco. Il pensiero circa il ritiro si fa sempre più impellente col passare del tempo, e il prossimo campionato potrebbe iniziare senza il suo solito apporto in campo.
Sarà una situazione molto strana, per coloro che sono sempre stati abituati a vederlo dirigere le retrovie con il numero 19 cucito sulla schiena. Ma non è detta l’ultima parola. Prendere in considerazione la carriera da allenatore potrebbe essere un’opzione altrettanto valida, e potrebbe inoltre tenerlo impegnato all’interno del terreno di gioco ancora per tanto tempo.