La Serie A è in forte crisi, una realtà che sta diventando sempre più chiara. Per risollevarsi non sono servite le tre finali europee raggiunte.
Il campionato italiano versa in condizioni abbastanza critiche, nuovi fattori si stanno abbattendo su un torneo che ha perso appeal. Una crisi irreversibile che si riflette nei numeri di questo mese di luglio.
C’era una volta il campionato più bello del mondo. Favola che appare molto lontana e sembra davvero un’utopia rispetto al giorno d’oggi. In Serie A i tempi di Platini, Maradona e Zico sono lontanissimi. Ci si accontenta di poco e spesso con risultati che alla lunga poi sono disastrosi.
Non poteva riprendersi il calcio italiano, neanche con tre finali europee conquistate da Roma, Fiorentina e Inter (in ordine di sconfitta). Non poteva riprendersi considerando la grande carestia degli anni precedenti. Mancano le idee e ora anche il denaro necessario per trattenere i campioni.
Serie A in crisi, i motivi
Un aspetto importante è quello rimarcato dal giornalista Fernando Siani, per Cronache di spogliatoio. Partendo da quanto sta accadendo in queste ultime settimane si può già trarre un bilancio, non troppo felice per la Serie A. Secondo Siani, il torneo italiano ha perso appeal: “L’Arabia Saudita ha ormai degli argomenti migliori dei nostri, partendo dal fatto che sicuramente hanno molti più soldi da investire per i top player”.
Milinkovic Savic è solamente uno degli ultimi a sbarcare nel calcio degli sceicchi, ma forse i problemi in Italia sono maturati ben prima. Una crisi irreversibile, che attanaglia e non sembra avere fine. Soprattutto quando c’è da programmare un futuro, l’Italia è sempre un passo indietro: “L’Arabia ora è protagonista per gli investimenti – ha dichiarato Siani – ma pian piano le squadre avranno anche stadi migliori dei nostri”. Non sorprende questa proiezione futura, considerando come in Serie A sono poche le strutture di proprietà e la burocrazia rallenta pesantemente i progetti di quanti vorrebbero lanciarsi.
Il calcio italiano perde posizioni ed appeal, un problema che matura ormai da anni. L’aver copiato sistematicamente il peggio dal calcio estero non ha reso la Serie A più forte, anzi l’ha indebolita decisamente. Il torneo si regge sui diritti tv ormai e poco sulle idee di club, federazioni e leghe varie: i campioni vanno via, il campionato italiano sta diventando ormai poco più che un unto di partenza per poi andare altrove.