Si ferma il calciomercato a causa della guerra: arriva la decisione ufficiale che fa infuriare gli addetti ai lavori.
Non è vero che il calcio non si ferma davanti a nulla. Ci sono tragedie che colpiscono al cuore anche l’apparentemente insensibile mondo del pallone, bloccando affari milionari per questioni di principio, di etica, di dignità. Tra queste, anche la guerra.
Rimanere impassibili davanti a ciò che sta accadendo in Ucraina non è possibile. Da oltre un anno il conflitto tra Kiev e Mosca prosegue senza sosta, e davanti al dramma straordinario che ha colpito l’Europa nel suo cuore, anche il calciomercato ha deciso di fermarsi. La decisione adesso è ufficiale, ma è destinata a far discutere.
Pensare che si potesse andare avanti come se nulla fosse era folle. La guerra tra Ucraina e Russia sta coinvolgendo tutti noi, consapevoli o meno. Attraverso l’innalzamento dei prezzi, dovuto all’aumento dei costi dell’energia, tanto per fare un esempio. E sta coinvolgendo ovviamente il mondo dello sport, in maniera più o meno palese.
Basti pensare che sono ormai due anni che le squadre russe non sono ammesse alle competizioni europee. Una situazione a dir poco spiacevole, considerando il blasone che molte compagini russe hanno acquisito nel corso degli anni, dallo Spartak Mosca al CSKA, senza dimenticare lo Zenit che qualche anno fa portava Spalletti a ottenere i suoi primi successi in carriera.
Insomma, il calcio non è rimasto a guardare. Il conflitto russo-ucraino ha già coinvolto il mondo del pallone e sta continuando a farlo. Adesso anche sul calciomercato, fermato d’un tratto proprio a causa della guerra.
Ovviamente non è possibile che il conflitto possa fermare del tutto il mercato, che sta infatti procedendo spedito, con acquisti più o meno importanti in tutto il mondo. Alcune trattative sono però state fermate proprio dalla guerra. Ad esempio un affare che avrebbe dovuto portare uno dei grandi protagonisti della Serie A in Russia, ma che è stato bloccato proprio sul più bello.
Negli ultimi giorni il terzino brasiliano del Sassuolo, Rogerio, aveva avuto un contatto ravvicinato proprio con lo Spartak Mosca. Il club russo aveva trattato con il suo agente per cercare di convincerlo ad accettare un trasferimento in Russia. Considerando il contratto in scadenza nel 2024, la proposta del club si era rivelata molto vantaggiosa.
Dopo aver trovato l’accordo con il giocatore, lo Spartak si era convinto ad avanzare al Sassuolo una proposta da circa 8 milioni di euro, non pochi per un calciatore importante ma comunque vicino alla scadenza del proprio contratto. Quando tutto sembrava destinato ad andare a buon fine, però, il gruppo Mapei ha deciso di bloccare la cessione. Il motivo? Questioni politiche ed economiche legate proprio al conflitto bellico.
Una decisione che ha fatto infuriare non solo Rogerio, ma anche il suo procuratore, Vinicius Prattes, come rivelato ai microfoni di Sky Sport 24: “Ci avrebbero dovuto avvertire prima, è stata una mancanza di rispetto“. Considerando quello che è successo, a questo punto l’agente ha deciso di rompere del tutto i rapporti col Sassuolo, bloccando ogni possibile dialogo. Da adesso in avanti Rogerio aspetterà solo la scadenza del contratto, per poi decidere liberamente dove andare a giocare, senza portare nemmeno un euro nelle casse della società neroverde.
Una decisione che però non sembra turbare troppo il club. Lo stesso amministratore delegato Giovanni Carnevali, interrogato sulla vicenda, si è infatti limitato semplicemente a spiegare che al momento non ci sono sviluppi.
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