L’ex pupillo di Guardiola parla dell’allenatore spagnolo: le rivelazioni incredibili su Pep fanno il giro del mondo.
Chi ama il calcio, non può non amare Pep Guardiola. Per quanto sia stato e sia tutt’oggi un personaggio controverso, con modi di fare extra campo che possono dar fastidio, sembrare falsi, Pep resta un rivoluzionario di questo sport. Chi pensa di conoscerlo fino in fondo, però, potrebbe rimanere sorpreso dalle incredibili rivelazione fatte in questi giorni da un suo ex pupillo.
Dopo averlo ‘abbandonato’, il calciatore ha infatti deciso di vuotare il sacco, e ha svelato tutto ciò che pensa davvero di Guardiola come allenatore. Essere un giocatore di Guardiola non dev’essere semplice. I geni sono difficili da comprendere.
Le sue innovazioni, spesso avanguardistiche, quasi sempre rischiose ed estremamente cervellotiche, possono risultare addirittura deleterie a un giocatore privo di elasticità mentale, abituato magari a giocare con i soliti tre o quattro schemi o movimenti che tanto piacciono ad alcuni tecnici italiani.
E forse anche per questo, dopo il clamoroso ‘divorzio’ dal City delle scorse settimane, un ex pupillo di Pep ha voluto parlare del suo allenatore con parole davvero sorprendenti, svelando tutto quello che pensa di lui senza troppi giri di parole e senza peli sulla lingua. Dichiarazioni destinate a far discutere e ad accendere una nuova luce su uno dei personaggi più influenti del mondo del calcio nel Ventunesimo secolo.
Può piacere o non piacere, può stare simpatico o antipatico, ma di calcio Guardiola ne mastica più di chiunque altro. Lo ha confermato un suo ex calciatore, uno degli eroi di Istanbul, dei protagonisti della cavalcata trionfale che ha portato finalmente il City a completare, per la prima volta nella storia, il treble.
Ilkay Gundogan è stato per anni il cervello del Manchester di Guardiola, il massimo esecutore, per certi versi, dei suoi ideali di calcio. Ed è per questo motivo che oggi, dopo aver lasciato la Premier per diventare un giocatore del Barcellona, il centrocampista tedesco ha voluto rilasciare un’intervista attraverso cui tessere le lodi del suo mentore.
Perché, prima di conoscere Pep, Ilkay aveva già giocato una finale di Champions e credeva di aver imparato tutto ciò che bisogna sapere sul calcio. Invece, non aveva visto davvero niente. Lo ha confessato senza troppi giri di parole il fuoriclasse tedesco: “Dopo 7 anni di scuola da Pep ho capito che prima di calcio non sapevo nulla“.
Un maestro, nel senso più puro e completo del termine. Questo è stato Guardiola per Gundogan. E forse, dal canto suo, il tedesco è riuscito a diventare uno dei discepoli migliori mai avuti dall’ex tecnico del Barça, se è vero che lo stesso Pep, in tempi non sospetti, lo aveva definito ‘il suo erede’. Per ora è presto per poter pensare a un futuro di Gundogan in panchina, ma chissà che il tempo non possa riservarci una lieta sorpresa.
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