I biancocelesti il 28 luglio hanno chiuso il ritiro di Auronzo di Cadore. Le parole del tecnico scaldano una piazza già agitata.
Maurizio Sarri è arrivato alla Lazio nell’estate 2021. Il suo approdo a Formello ha colto di sorpresa sia gli addetti ai lavori, sia i tifosi capitolini. Claudio Lotito infatti in una serata di fine maggio, di fatto credeva di aver raggiunto l’intesa con Simone Inzaghi per il rinnovo del contratto. Fumata bianca in qualche modo ribadita dallo stesso allenatore che lasciando Formello, a riprova dell’intesa trovata, aveva salutato alcuni suppoters biancocelesti presenti con alcuni colpi di clacson.
Nella notte, dopo il nuovo pressing dell’Inter, leggi Beppe Marotta in primis, arrivava il ripensamento. Niente Lazio, Inzaghi il 3 giugno diventata il tecnico nerazzurro. L’attuale senatore di Forza Italia all’epoca non si diede per vinto, dopo un lungo corteggiamento, convinse Maurizio Sarri a venire a Roma.
Primi mesi complicati per l’ex Napoli. Il passaggio dal 3-5-2 al 4-3-3 necessitava tempo. La prima stagione terminava con il quinto posto e l’eliminazione ai sedicesimi in Europa League per mano del Porto. Meglio l’annata appena terminata. Secondo posto in campionato dietro la corazzata Napoli, male in Europa con la doppia eliminazione. Dopo l’esclusione dai gironi di Europa League, il carnefice nei playoff di Conference ha il volto dell’Az Alkmaar.
Sarri risponde ad un tifoso. “Me li faccio prendere tutti e quattro”
Maurizio Sarri si è immediatamente calato nell’universo biancoceleste. In questi due anni ha più volte ribadito di sentirsi a proprio agio, di ritenere la Lazio l’ambiente ideale per fare “il suo calcio”. Questa sua reiterata determinazione di identificarsi con il sodalizio nato a Piazza della Libertà il 9 gennaio 1900, ha avuto come prima conseguenza il rafforzarsi del legame con i sostenitori dell’Aquila.
In particolare, la frangia più calda della tifoseria, lo ritiene l’unico profilo in grado di convincere Lotito a investire sul mercato cifre importanti, facendo anche il passo più lungo della gamba.
Soprattutto, con i soldi della Champions e i 40 milioni incassati per la cessione di Sergej Milinkovic Savic all’Al Hilal, la piazza sperava che Lotito regalasse acquisti top, profili graditi all’allenatore. Al momento a Roma è sbarcato solo El Taty Castellanos, punta classe 1998 argentina, pagata 15 milioni più 4 di bonus al New York City. Proprio il mercato è stato al centro di uno scambio di battute, lo scorso 28 luglio, tra Sarri e un tifoso presente nel ritiro di Auronzo di Cadore.
Al termine dell’ultima seduta del ritiro veneto – dopo tre giorni di break la Lazio si ritroverà Formello, quindi in Inghilterra il 3 agosto ci sarà il test con l’Aston Villa – l’allenatore toscano ha firmato tante autografi. Uno dei sostenitori presenti, rivolgendosi al tecnico, ha detto queste parole: “Almeno due di quei quattro fatteli prendere”. Sarri ha risposto sorridendo, però deciso: “No, no. Li voglio tutti e quattro”.
Ecco il poker scelto da Sarri
I pupilli di Sarri rispondono ai nomi di Berardi, Ricci, Pellegrini e Zielinski. Il primo sembra il più lontano, soprattutto dopo la frase poco elegante riferita da Lotito ai tifosi. “Berardi? Ha strappato un contratto con la Juve. Devi anche vedere con chi parli”, ha detto appena arrivato in Veneto.
Per il centrocampista del Torino, Cairo al momento ha detto no alla proposta biancoceleste di 20 milioni più bonus, l’editore ne vorrebbe 25 di base fissa. Passando a Luca Pellegrini, la Lazio vorrebbe rinnovare il prestito con la Juventus, con diritto di riscatto. Giuntoli risponde che vorrebbe un obbligo.
Inoltre, sul destino del mancino, pesa l’ingaggio da 3 milioni netti che la Juve da contratto garantirebbe fino al 2025. Infine Zielinski. Il polacco, nonostante la corte di Sarri, avrebbe accettato la proposta al ribasso del Napoli, 2,5 milioni netti invece dei 4 proposti da Lotito. Sarri spera che il polacco ci ripensi, dipende tutto dal giocatore.
