Un ex rossonero ha raccontato diversi aneddoti riguardo la sua controversa carriera, con retroscena molto interessanti
Il personaggio di cui vi parliamo oggi era noto per il suo talento nel calcio e la sua eccentricità fuori dal campo. Ha vissuto una carriera calcistica intrisa di momenti sorprendenti e indimenticabili, ma anche di qualche cocente delusione. Il suo nome rimane impresso nella storia del calcio milanese e italiano, non solo per le sue giocate sul terreno di gioco ma anche per la personalità fuori dal comune.
L’ex rossonero ha raccontato diversi aneddoti sulla sua vita al mensile francese So Foot. Il suo ingresso nel mondo del calcio è stato segnato dal ricordo indelebile del suo primo allenamento con il Milan. A soli 15 anni si è trovato faccia a faccia con Fabio Capello, uno degli allenatori più rigidi dell’epoca. Un’entrata decisa ma pulita durante una partitella su Papin fece esplodere mister Capello, che lo cacciò via dagli allenamenti dandogli del matto. Nonostante questi inizi turbolenti, Francesco Coco è riuscito a guadagnarsi un posto nella squadra rossonera proprio grazie a Capello che lo fece esordire in Serie A.
La sua carriera è stata costellata da momenti di contrasto e scelte che avrebbero potuto cambiare il corso della sua storia calcistica. L’addio al Milan per approdare al Barcellona causato dalle incomprensioni con Terim si è rivelato essere con il tempo, secondo le sue stesse parole, il “più grosso errore della mia vita“. Poco dopo passaggio quel Inter che fu ovviamente accolto con ostilità dai suoi ex tifosi rossoneri.
Choc Milan: Francesco Coco rivela tutto
La sua esperienza in Nazionale durante il Mondiale del 2002 rimane un capitolo controverso e difficile da accettare ancora oggi. L’arbitraggio di Byron Moreno in quel famoso incontro tra Italia e Corea del Sud, segnato da decisioni discutibili che condizionarono il cammino degli Azzurri.
Una squadra quella che per Coco sarebbe potuta arrivare fino in fondo, una selezione forse anche superiore a quella che solo 4 anni più tardi in Germania alzerà al cielo il quarto mondiale della nostra storia.
Nonostante le sfide e i momenti controversi, Coco ha sempre dimostrato la sua forte personalità lontana dagli standard dell’ambiente calcistico. Quei capelli lunghi che perfino il presidente Berlusconi provò a tagliare di sua mano, le scelte di stile oltre che di vita discutibili come le feste sfrenate fino alle 7 del mattino prima di importanti incontri di calcio e persino la costruzione di una discoteca a soli 19 anni.
Tutti elementi che lo hanno reso un personaggio unico nel suo genere. Il suo ritiro dal calcio professionistico non ha segnato però la fine delle sue avventure. Una parentesi a Parigi, anni lontani dai riflettori ma pieni di libertà e serenità, hanno raccontato il lato più intimo di Francesco Coco. “Sono stati anni meravigliosi” racconta, “ero libero di fare ciò che volevo e nessuno mi rompeva le scatole”.