Aria di grandi cambiamenti in casa Roma, un vero e proprio terremoto a cui José Mourinho stenta a credere. Ecco cosa sta succedendo
Vuoi per la pressione ambientale, proverbiale ormai quella delle ‘famigerate’ radio, vuoi per il glorioso passato della Città (eterna) di cui è espressione, il club capitolino giallorosso è per definizione tra i più difficili da allenare.
Se n’è accorto anche una vecchia volpe del calcio come José Mourinho che, nonostante la Conference League vinta due stagioni fa e la finale di Europa League persa, tra mille polemiche, contro il Siviglia lo scorso 31 maggio, è ben lontano dal far diventare il club giallorosso ‘caput mundi’, come ci si aspetterebbe da chi si è arrogato il titolo di ‘Special one’.
Complice un inizio di campionato shock, i giallorossi, infatti, sono distanti tre punti dal quarto posto che vuol dire biglietto in prima classe per volare in Champions League, obiettivo stagionale.
Ebbene, in attesa di scoprire se la Roma la prossima stagione si accomoderà al tavolo delle big d’Europa, a Trigoria è tempo di grandi cambiamenti, un vero e proprio terremoto che lascia incredulo lo stesso tecnico portoghese.
Tra offerte di acquisto del club (l’imprenditore foggiano Raffaello Follieri che ha messo sul tavolo 850 milioni di euro per rilevare il pacchetto azionario di maggioranza della ‘Magica’) e possibili addii a fine stagione, in primis quello del ‘Mago di Setubal’, in casa giallorossa di respira di rivoluzione.
Un vento rivoluzionario che non risparmia neanche che per i tifosi sono una seconda pelle: infatti, secondo le indiscrezioni che si rincorrono sul web, il rosso pompeiano e l’arancione fluorescente dovrebbero essere i colori della maglia della Roma per la prossima stagione.
In particolare, stando alle foto pubblicate dal sito specializzato ‘Footy Headlines’, il colore rosso scuro sarebbe simile a quello della prima maglia sfoggiata nel corso della stagione 2019/2020 e richiamerebbe il rosso usato dal Manchester United per la maglia d’allenamento e dal Messico per il pantalone della tuta di rappresentanza.
Comunque, al momento non c’è la conferma che questi saranno i colori ufficiali delle future divise giallorosse che saranno annunciate solo a maggio 2024. Quel che è certo è che non ci sono più le mezze stagioni e non ci sono più nemmeno i colori delle maglie delle squadre di calcio di un tempo.
È il marketing, bellezza, verrebbe voglia di commentare parafrasando la celebre battuta pronunciata da Humphrey Bogart in ‘L’ultima minaccia’ (E’ la stampa, bellezza“). Già. In ossequio al merchandising le maglie subiscono un continuo restyling che le allontana progressivamente dal design e dai colori originari. Un processo inevitabile e irreversibile, espressione di un calcio che perde sempre più la sua dimensione ludica, sportiva e, quindi, romantica per diventare un business a tutti gli effetti.
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