Nel corso della prima Assemblea degli azionisti Juve dell’era post Agnelli, il presidente dei bianconeri ha svelato un retroscena
Anno contraddittorio, ma per ora foriero di eccezionali risultati sul campo, per il nuovo corso, quello che ha visto rivoluzionati del tutto i quadri dirigenziali della Juventus. La gloriosa era Agnelli si è chiusa con le dimissioni del nipote dell’Avvocato e di tutto il CdA, giusto un anno fa.
In questo lasso di tempo è accaduto di tutto al club bianconero. Tra inchieste sulle plusvalenze, sulla manovra stipendi, con penalizzazioni prima comminate, poi sospese, poi rimodulate perché oggetto di patteggiamento, la Juve si è ritrovata fuori dalla Champions League.
E successivamente, per via di una parallela indagine dell’UEFA che aveva acquisito gli atti, anche esclusa dalle Coppe per un anno. Con relativa applicazione di una maxi multa da 700mila euro.
In tutto ciò il disastroso bilancio ereditato dalla precedente gestione, nonché gli stessi mancati introiti derivanti dalle competizioni continentali, ha causato un mercato in tono minore come non si vedeva da anni. Neppure in piena emergenza da pandemia per Covid-19.
Il club si è però stretto attorno ai suoi valori fondanti, confermando con pieni poteri il tanto discusso tecnico Massimiliano Allegri che, nonostante tutto, ha riportato la squadra a lottare per il titolo.
Ferrero risponde agli azionisti Juve: “Non ce lo potevamo permettere”
Nominato presidente della Juventus il 18 gennaio del 2023, Gianluca Ferrero è stato colui che ha deciso di intraprendere una certa linea di condotta nei vari processi sportivi e non che hanno colpito la società piemontese.
A chi, durante l’Assemblea degli azionisti tenutasi all’Allianz Stadium, gli ha chiesto il perché di un atteggiamento definito da alcuni ‘troppo arrendevole’ in sede di contenziosi con le varie istituzioni della giustizia sportiva ed ordinaria, il quasi 60enne dirigente ha risposto così.
Il presidente Ferrero ha deciso di difendere così la linea di condotta tenuta dalla Juventus in questo frangente: “A me è sempre stato insegnato che le sentenze si rispettano. Nel processo da parte del tribunale sportivo sono uscito con 15 punti di penalizzazione. In secondo grado ci siamo difesi fino al -10. Quanto agli stipendi, abbiamo deciso di patteggiare, se ho sbagliato lo dirà il tempo. Ho pagato 700 mila euro e ho chiuso la partita”, ha spiegato Ferrero.
Ma è interessante la questione relativa alle coppe europee: secondo quanto rivelato dal presidente bianconero, in sede UEFA c’era il rischio di rimanere fuori dall’Europa per due anni e forse più. “E non ce lo potevamo permettere – ha spiegato – Il danno è stato di più di 100 milioni per un solo anno. Il risultato è che oggi la squadra c’è, corre e domenica giocherà una partita straordinaria”, ha concluso un combattivo Ferrero, che rispedisce al mittente le accuse di essere stato troppo ‘morbido’ nella difesa degli interessi della ‘Vecchia Signora’.