Incredibile, ma vero. Anche un calciatore dal ruolo emblematico quale un capitano, può lasciare su due piedi la propria squadra. È accaduto in Italia.
Che a lasciare la squadra sia proprio colui che porta la fascia da capitano al braccio può essere davvero sorprendente, sebbene tutto abbia la sua motivazione, che molte volte si trascina per lungo tempo fino a divenire inevitabile. In quest’ultimo caso, è avvenuta proprio la risoluzione del contratto.
Il giocatore in questione è Manuel Marchetti della Vogherese. Il club di Pavia ha pubblicato una nota attraverso i propri canali social, annunciando la risoluzione consensuale del contratto del capitano, centrocampista. Due righe conclusive aggiungono i ringraziamenti per i tre mesi condivisi, appunto da giocatore immagine del gruppo, e “gli auguriamo le migliori fortune per il prosieguo della carriera”.
La squadra in questo momento si trova in Serie D, nel Girone A, settima in classifica e con gli ultimi risultati che trasmettono fiducia: nelle tre recenti giornate la formazione ha portato a casa il bottino pieno, ben nove punti in cascina. Allora perché cedere il capitano?
Il capitano lascia la squadra: ha già firmato con un’altra società
Il centrocampista classe 1999, il quale vanta una discreta esperienza nella categoria con 160 match disputati con le casacche anche di Axys Zola, Progresso e Corticella, ha trovato l’accordo per una nuova avventura professionale, stavolta al Derthona Fbc 1908, società che milita nello stesso campionato ma anche nel medesimo girone, della provincia di Alessandria.
La cessione farebbe parte di una serie di operazioni simili volte anche alla stabilità finanziaria del club. Pare, infatti, che stiano lasciando la Vogherese pure i difensori Mirko Alio e Andrea Arcidiacono insieme agli attaccanti Chiemerie Michael ed Eyram Leveh. Tutti addii che fanno dispiacere i tifosi, ma sicuramente colpisce più di tutti quello del capitano, sopratutto per l’evidente contributo che stava offrendo.
Proprio a inizio stagione Manuel Marchetti aveva commentato la responsabilità di essere capitano, ringraziando compagni e mister nell’appoggio mostratogli per tale onore: “Sono felice e orgoglioso di vestirla in una piazza calda e con tanta gente al seguito come questa”.
D’altronde era stato accolto proprio come ragazzo prodigio, considerata anche la formazione in una società eccellente quale la Primavera del Sassuolo nonché i sei anni di esperienza già accumulati in Serie D. Marchetti era stato particolarmente voluto sia dalla società che dallo staff tecnico, motivo che l’aveva spinto al sì, ma l’avventura è anzitempo terminata con la tristezza dei tifosi all’accogliere la novità.