Possibile terremoto nel mondo delle pay TV: una norma potrebbe aprire la porta a un importante cambiamento
Una proposta allo studio del Parlamento europeo potrebbe mutare radicalmente il mondo delle pay TV. La norma potrebbe avere effetti interessanti sulla fruizione dei contenuti, in particolare quelli legati al mondo dello sport.
Ogni giorno il numero delle piattaforme che offrono la possibilità di accedere a contenuti in cambio di un piccolo abbonamento aumenta. Ciononostante, DAZN è certamente la più gettonata vista l’esclusiva sulla Serie A. L’azienda offre ai propri clienti la visione di vari eventi sportivi (dal calcio al tennis passando per il basket, l’NFL, la boxe, l’MMA e ciclismo) e contenuti originali ma una proposta allo studio del Parlamento europeo potrebbe stravolgere le cose.
La proposta avanzata prevede l’eliminazione del geoblocking, ossia della tecnologia che limita l’accesso a determinati contenuti o piattaforme a seconda dell’area geografica in cui l’utente si trova. Inoltre, questo blocco vieta anche la possibilità di abbonarsi in Italia a servizi streaming stranieri.
L’idea di eliminare il geoblocking è della parlamentare europea Karen Melchior (Renew Europe- Danimarca). La politica chiede questo cambiamento per permettere alle minoranze linguistiche, le comunità transfrontaliere e i cittadini che si trasferiscono in modo permanente in un altro Paese, membro dell’UE, di fruire di contenuti nella propria lingua madre.
Come riportato da Brussels Time, la parlamentare ha messo in luce l’importanza del problema facendo anche un esempio, riferendosi a quanto avviene in Belgio dove la comunità tedesca è sempre tagliata fuori da film e serie in lingua, e parlando della necessita di un cambiamento per allinearsi alla mutazione dei consumi dei media.
Un’iniziativa che però non è nuova. Già nel 2018 il Parlamento Europeo aveva votato a favore dello stop del geoblocking per le piattaforme e-commerce. Tuttavia, la decisione non era stata estesa anche ai servizi streaming. Ma oggi questo scenario non è così lontano. Difatti, nel corso dei giorni scorsi i parlamentari hanno approvato una relazione che potrebbe estendere l’eliminazione del blocco anche ai sevizi audiovisivi.
Se l’idea dovesse concretizzarsi, il cliente potrebbe scegliere di abbonarsi, in base al costo più conveniente, a una delle tante piattaforme disponibili in Europa. Tuttavia, contro la proposta si è già schierata la Federazione Internazionale dei Distributori ed Editori Cinematografici (FIAD) che ritiene che il geoblocking rappresenti il fondamento per il sostegno e l’alimentazione dell’industria cinematografica audiovisiva europea. Occorrerà, dunque, pazientare per scoprire quale parte avrà la meglio sull’altra.
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