L’ultimo episodio sembra segnare soltanto una tappa della trafila che compirà l’atleta per difendersi dai comportamenti dei compagni di squadra.
La competitività dell’ambiente sportivo in alcune deplorevoli occasioni supera i confini del lecito e dei valori delle discipline in sé. Negli ultimi anni rendere pubblici certi episodi nel tentativo di contrastarli fino ad annichilirli è un atteggiamento sempre più convinto e apprezzato, poiché troppe volte sono stati taciuti episodi imperdonabili. È quanto ha deciso di fare uno dei volti italiani più apprezzati.
Si tratta della pattinatrice di Sondrio, Arianna Fontana, finita a processo contro i due compagni, Tommaso Dotti e Andrea Cassinelli. Questi sono stati accusati di aver commesso con intenzionalità il gesto di farla cadere durante un allenamento. La circostanza è stata verificata dall’atleta, che è anche la donna italiana più medagliata di sempre ai Giochi olimpici, attraverso alcuni audio registrati.
Il fatto si sarebbe verificato a Courmayeur, in occasione di una sessione mista risalente al 2019. Racconta il ‘Corriere della Sera’ che i due compagni di disciplina si sono ritrovati in udienza dinanzi al Tribunale Federale, composto da tre giudici donne, alle quali toccherà decidere sulla condanna o meno dei due atleti, accusati di aver violato l’art.1 del Regolamento di giustizia. Le pene previste partono dalla diffida e possono giungere alla radiazione, alla presenza del Procuratore nazionale del CONI, Alessandra Flamminii Minuto e del Procuratore della Federghiaccio, Marco Cozzi.
I due atleti finiscono in Tribunale: rischiano fino alla radiazione
Una prima indagine aveva da parte della Procura della FIGS aveva portato all’archiviazione del caso, il quale è stato poi riaperto in estate, poiché è stata presentata la prova regina da parte della stessa Arianna Fontana. Si tratta dell’audio di cui sopra, nel quale si ascolta il meeting della squadra il giorno dopo l’allenamento “incriminato”.
Chiaramente è possibile udire come Dotti e Cassinelli, i quali sono stati deferiti, abbiano ammesso l’intenzionalità del loro gesto.
La campionesse italiana richiede innanzitutto un risarcimento almeno morale per una battaglia portata avanti anche per contrastare “un ambiente tossico”, poi verrà il resto. L’udienza sarà aggiornata il 16-17 gennaio 2024 per l’audizione dei testimoni.
Fra questi ci saranno il segretario generale Sanfratello, il dt azzurro Gouadec e Cynthia Mascitto, atleta italo-canadese oggi non più tesserata FIGS. La sentenza è prevista in primavera e sarà molto attesa, poiché la stessa Arianna Fontana ha annunciato che non tornerà a gareggiare finché che “non verrà fuori la verità su chi mi ha sabotata”.